VIAREGGIO. Verbali compilati senza il riepilogo dei voti totali, omissioni del numero di schede bianche o nulle, errori nel riportare i voti delle liste a sostegno dei candidati a sindaco. È lo scenario che emerge dall’esame dei verbali relativi al primo turno delle elezioni amministrative di Viareggio: per l’intera giornata odierna la commissione presieduta da Carlo Annarumma, giudice penalista del tribunale di Lucca, ha passato al setaccio la documentazione compilata nelle 63 sezioni del collegio viareggino e fatto il raffronto tra i numeri scarabocchiati al suo interno e quelli dell’esito delle votazioni. Con tanto di convocazione dei presidenti di quei seggi dove sono state riscontrate le incongruenze più gravi.

“Che disastro”. Dalla verifica dei verbali, come ha confermato lo stesso Annarumma, ne sono emerse parecchie: c’è chi ha fatto confusione tra il numero di aventi diritto e voti effettivi, chi ha consegnato un verbale parzialmente in bianco. Proprio aprendo uno di questi documenti evidentemente incompleti il giudice, alla presenza del candidato sindaco di centrodestra Massimiliano Baldini e di alcuni rappresentanti delle liste a suo sostegno, avrebbe proferito un laconico “Che disastro…”.

Foto Vt
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Ma il lavoro è tutt’altro che finito: domani giovedì 4 giugno la commissione si ritroverà nuovamente, stavolta con il giudice Stefano Billet nelle vesti di presidente, per analizzare i verbali di ulteriori sei sezioni – tre di queste presenterebbero gravi irregolarità, a detta dello stesso Baldini – dopo quelle esaminate oggi. Per legge (DPR 570/1960) non possono essere aperti i plichi contenenti le schede elettorali per poter effettuare il riconteggio: quest’ultima operazione spetterà, eventualmente, alla Corte d’Appello su mandato del Tar.

Cosa dice la legge. Baldini, candidato sindaco appoggiato da Lega Nord, Fratelli d’Italia, Pli e due liste civiche, presenterà un ricorso al Tar di Firenze e chiederà la sospensiva. La normativa in materia, tuttavia, è piuttosto complessa. L’articolo 130 del Codice del Processo Amministrativo, ad esempio, non sembra contemplare nella sua casistica le due settimane di tempo tra primo turno e ballottaggio, limitandosi a parlare di “conclusione del procedimento elettorale”:

è ammesso ricorso soltanto alla conclusione del procedimento elettorale, unitamente all’impugnazione dell’atto di proclamazione degli eletti:
a) quanto alle elezioni di comuni, province e regioni, da parte di qualsiasi candidato o elettore dell’ente della cui elezione si tratta, al tribunale amministrativo regionale nella cui circoscrizione ha sede il predetto ente territoriale, da depositare nella segreteria del tribunale adito entro il termine di trenta giorni dalla proclamazione degli eletti;

Nel caso in cui il Tar accogliesse il ricorso presentato da Baldini sarebbe lo stesso tribunale amministrativo a dare mandato alla Corte d’Appello di contare nuovamente le schede elettorali. Ma il vero nodo riguarda la richiesta di sospensiva: se questa venisse accettata, il ballottaggio slitterebbe oltre la data fissata, al momento, per domenica 14 giugno. L’alternativa è andare nel frattempo avanti e chiamare regolarmente i viareggini alle urne tra pochi giorni. Con il rischio, chissà quanto tangibile, di vedere poi invalidata l’intera competizione elettorale se il riconteggio delle schede dovesse davvero dar ragione a Baldini…

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(ultimo aggiornamento ore 22:37)

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