FIRENZE. I libri di testo costano sempre di più? Una soluzione ci sarebbe, e non è certo quella di criminalizzare gli editori, che fanno il loro mestiere cercando di trarre il massimo profitto dalla loro attività: siano gli istituti scolastici ad acquistare i libri di testo e a distribuirli agli studenti, i quali a fine anno li restituiranno per gli studenti dell’anno successivo. Se i libri vengono danneggiati, lo studente paga per ripararli oppure riacquistarli.

In questo modo, non sarebbero soltanto gli editori a stabilire i prezzi, ma anche gli istituti scolastici, che avrebbero maggior potere contrattuale rispetto al singolo studente. Inoltre, il costo di un libro di testo sarebbe ripartito tra più studenti, in quanto quel testo verrebbe utilizzato per alcuni anni. Gli editori sarebbero infine disincentivati dal produrre una nuova edizione ogni anno con l’intento di evitare il “riciclaggio” dei libri usati, perché le scuole probabilmente non comprerebbero nuovi libri ed edizioni per diversi anni.
Questa è la soluzione adottata dal sistema educativo pubblico degli Stati Uniti, dove il primo giorno di scuola ogni studente, dalle elementari alle superiori, riceve gratuitamente i libri di testo.

Per ultimo, visto che i libri di testo rappresentano la maggiore spesa che le famiglie devono affrontare per mandare i propri figli alla scuola dell’obbligo, riusciremmo a rendere effettivo l’articolo 34 della Costituzione, laddove prevede che almeno l’istruzione inferiore sia gratuita oltre che obbligatoria.

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ultimo aggiornamento: 18-08-2015


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