FRATTURA DEL PENE. LA PASSIONE IN UN RAPPORTO SESSUALE È TUTTO! MA ATTENZIONE A NON ESAGERARE.

Chi non conosce le fratture di braccia o arti? chi è all’oscuro della possibilità e dei modi di rompersi la testa? E chi non ha mai sentito parlare di traumi al torace o all’addome?

Ma forse in pochi davvero sanno che a fratturarsi, danneggiarsi, rompersi può essere anche il nostro “LUI”!

Le lesioni traumatiche del pene possono essere dovute, come ogni parte del corpo, a varie cause: traumi chiusi, ferite o amputazioni (oddio! Direte voi!). E non parliamo di cosucce da niente: per le loro possibili conseguenze e per l’intrinseca gravità, i traumi del pene sono considerati emergenze uro-andrologiche e di solito necessitano di un intervento chirurgico.

Voliamo, data la loro assoluta rarità, sulle AMPUTAZIONI (brrr che brivido…) che nella maggior parte dei casi sono atti di auto-evirazione in uomini con malattie psichiatriche (soprattutto schizofrenia). Ovviamente l’’amputazione può anche essere conseguenza di una aggressione violenta: una quasi-epidemia di casi si amputazione si è verificata in Tailandia negli anni 70, quando un gran numero di mogli infuriate ha amputato i peni dei mariti adulteri! Per, poi, restare in Occidente famosissimo è il caso Bobbit del 93’.

Soffermiamoci, invece, sulla, decisamente più frequente, ROTTURA O FRATTURA DEI CORPI CAVERNOSI anche detta (ma quanto saranno spiritosi questi americani!) BENT NAIL SYNDROME, cioè la SINDROME DEL CHIODO PIEGATO!

Perché accada questa piccola-grande tragedia è indispensabile che l’incidente avvenga in stato di erezione, di solito durante un rapporto sessuale. In particolare il dramma si ha quando il pene scivolando improvvisamente fuori dalla vagina (o dal retto…) finisce per piegarsi bruscamente contro il perineo o la sinfisi pubica, con conseguente lacerazione della tunica albuginea dei corpi cavernosi.

Frattura del pene

In teoria, il trauma potrebbe anche accadere a fronte di un brusco rigirarsi nel letto durante il sonno in fase di pene eretto o   di un forzato piegamento del pene eretto mentre ci si veste o ci si sveste (ma sinceramente, pur essendo molto teoricamente possibile di fronte a simili racconti è u po’ troppo facile sospettar di trovarsi di fronte ad una comprensibile bugia…).

Dobbiamo semplicemente pensare come il pene, allo stato eretto, si comporti come un corpo rigido, che, qualora sottoposto a brusco piegamento, possa andare incontro alla rottura della tonaca albuginea (la membrana che ricopre i corpi cavernosi) con conseguente repentina perdita dell’erezione e formazione di un vasto ematoma per l’abbondante fuoriuscita di sangue dagli stessi corpi cavernosi, molto irrorati durante l’erezione!

I pazienti descrivono lo scivolamento del pene fuori dalla vagina (o del retto) e poi di udire un vero e proprio “CRACK!” accompagnato da un dolore più o meno forte a seconda della gravità delle lesioni. Subito “sgonfiatosi” il pene appare deforme con gonfiore ed ecchimosi: la cosiddetta “DEFORMITÀ A MELANZANA” (roba da smettere di mangiare per sempre le mitiche melanzane alla parmigiana della nonna!).

Il modo e il “momento” in cui può accadere questo piccolo-grande dramma può, evidentemente causare imbarazzo, ma guai a non recarsi subito all’ ospedale. I questi casi prima si agisce e meglio è dovendo eseguire l’intervento di riparazione entro le 48-72 ore dal trauma.

Un ultima informazione\curiosità: LA POSIZIONE PIÙ A RISCHIO? ALL’AMAZZONE! la posizione femminile dominante, a cavalcioni sull’uomo, è la causa maggiormente riportata. Il motivo è ovvio: quando la donna è sopra, è lei che controlla il movimento dell’atto sessuale con tutto il suo peso. Se però la penetrazione avviene in modo sbagliato la donna difficilmente se ne rende subito conto e questo può portare alla frattura del pene, non avendo, il maschietto, “lassotto”, la facile possibilità di controllare il movimento e di fermarsi immediatamente quando avverte dolore.

Dunque, passione e focosità sì (e sempre!) ma con attenzione. Nessuna limitazione, né allarmismo ma solo una corretta informazione su un trauma che non è poi così raro come si creda. Perché IL PIACER IN DOLORE NON SI TRASFORMI.

 

 

 

 

L’AFORISMA DEL GIORNO:    “Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano” William Shakespeare

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