L’infertilità, sia maschile sia femminile, è un problema di consistenti proporzioni. Si stima infatti che un enorme 25% DELLE COPPIE IN ETÀ FERTILE ABBIA PROBLEMATICHE RIPRODUTTIVE più o meno gravi.

Rispetto ad altri mammiferi, noi esseri umani abbiamo una fertilità particolarmente bassa. A OGNI CICLO MESTRUALE DELLA DONNA, INFATTI, UNA COPPIA AL MASSIMO DELLA CAPACITÀ RIPRODUTTIVA HA UNA PROBABILITÀ DI CONCEPIRE CHE TOCCA APPENA IL 30 %.

Questa percentuale SI RIDUCE SIGNIFICATIVAMENTE CON L’AUMENTARE DELL’ETÀ DELLA DONNA: oltre i 35 anni non supera il 20 per cento e diminuisce fino al 10 per cento oltre i 40.

Non deve sorprendere, quindi, che si debbano spesso attendere alcuni mesi prima di vedere coronato il desiderio di concepire un figlio. Se però l’incapacità di procreare si protrae ininterrottamente per due anni, è possibile che uno o entrambi i partner siano infertili. In questo caso è opportuno ricorrere all’andrologo e\o a un centro specializzato nella cura dell’infertilità

Se poi andiamo a ricercarne la “responsabilità” (brutta parola che non deve alludere a colpa alcuna!) vediamo che in ben il 35% dei casi la causa è solo maschile, a cui va aggiunto un 5% di infertilità di coppia e un 10% di Infertilità idiopatica (da causa non nota). Come a dire che in un modo o nell’altro in circa la metà dei casi il maschietto è coinvolto nella problematica.

Inoltre, (brutta notizia!) recenti studi suggeriscono che l’infertilità maschile e femminile sia in forte aumento.

Ecco perché la notizia è di quelle “bomba”:

SONO STATI OTTENUTI I PRIMI SPERMATOZOI IN PROVETTA!

Gli spermatozoi in provetta, naturalmente umani, sono stati ottenuti a partire da tessuto prelevato da testicoli. Si è riusciti a prelevare, senza danneggiarli, dei microtubuli seminiferi, la parte del testicolo dove si sviluppano gli spermatozoi, senza danneggiarli per poi immergerli in un fluido, creato ad hoc, del tutto simile all’ambiente dove gli spermatozoi crescono in natura. In questo ambiente si è riusciti ad ottenere una spermatogenesi completa con la formazione di spermatozoi morfologicamente normali.

La tecnica potrebbe, innanzitutto, servire a preservare la fertilità di bambini che si devono sottoporre a terapie potenzialmente pericolose come la chemio, oltre che a trattare dei casi di infertilità che non si possono risolvere in altro modo. La speranza è di mettere a disposizione di tutti la tecnica entro 5 anni. Certo vi sono ancora alcuni ostacoli: non ci sono infatti ancora prove che gli spermatozoi siano perfetti anche dal punto di vista funzionale, che ‘funzionino’, cioè, una volta messi a contatto con l’ovulo. Questa prova può essere fatto facilmente negli animali, ma per provarlo nell’uomo bisognerebbe creare degli embrioni a scopo di ricerca, pratica proibita in tutto il mondo occidentale.

Se però il risultato sarà confermato la ricerca sarà una pietra miliare della medicina, e potrebbe dare sollievo immediato a migliaia di uomini che soffrono di forme di sterilità che al momento non hanno cura, oltre che decine di migliaia di giovani che devono sottoporsi a terapie pericolose prima della pubertà.

L’AFORISMA DEL GIORNO: “…Non è difficile diventare padre. Essere un padre: questo è difficile!” Wilhelm Busch – umorista e poeta tedesco.

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