VIAREGGIO. “La Corte di Cassazione, con due storiche sentenze (n. 14225 e 14226) depositate l’8 luglio 2015, ha stabilito che due scuole private di Livorno gestite da enti religiosi debbano pagare gli arretrati dell’Ici. Questo perché chiedono una retta e sono quindi considerate attività di carattere commerciale”. Lo scrive Giulio Zanni, consigliere comunale e portavoce del Movimento 5 Stelle Viareggio.

“Per questo il Movimento 5 Stelle Viareggio, di fronte anche al dissesto milionario del nostro comune, ha ritenuto indispensabile presentare un’interrogazione specifica per poi spostare la discussione anche in Consiglio Comunale. I governi, per anni, hanno garantito esenzioni fiscali alle strutture confessionali che esigono rette, con mancati introiti per le casse pubbliche stimati nell’ordine di centinaia di milioni di euro l’anno.

“Ora tutti i comuni hanno la possibilità di richiedere agli enti religiosi il pagamento dell’imposta comunale sugli immobili, nel caso vi fossero le condizioni stabilite dalla legge. Ricordiamo inoltre che le esigenze del presunto ‘risparmio’ per la spesa pubblica che si ottiene finanziando la scuola privata (sbandierato dalla propaganda cattolica con cifre senza fondamento, che non tengono conto dell’economia di scala e altri fattori) non può inficiare il diritto costituzionale dei cittadini di accedere a un’istruzione pubblica e laica, né comportare un peggioramento degli standard educativi che genera costi sociali e culturali ben più onerosi”.

Presentata anche la mozione ‘Baratto Amministrativo’: “Se taglio l’erba dei giardini pubblici, tinteggio le aule delle scuole o sistemo il parco giochi posso saldare i miei debiti con la pubblica amministrazione”. Potrebbe succedere anche a Viareggio se sarà approvata la mozione del ‘Baratto Amministrativo’ presentata in questi giorni dal Movimento 5 Stelle di Viareggio.

“Lo strumento, previsto dal Decreto Sblocca Italia e che permetterà ai morosi di saldare il conto con il Comune mettendo a punto piccoli lavori di pubblica utilità è stato concepito, appunto, come un aiuto per far pagare le tasse a chi non ha potuto adempiere, magari per ragioni legate alla crisi: si aiuteranno quindi le fasce deboli che avranno modo di sdebitarsi con l’Amministrazione dando alla città, anche in mancanza di fondi, il loro contributo.

“Naturalmente siamo consci che il dissesto di Viareggio parte da lontano, causato anche dal mancato versamento di tributi mai riscossi, ma riteniamo questo strumento, adottato persino dal Comune di Milano, come essenziale per discernere quei cittadini che pur volendo far fronte ai propri impegni verso la collettività non avranno altro mezzo per saldare i propri debiti se non contribuire con il proprio lavoro volontario al bene e al miglioramento della propria città”.

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