VERSILIA. Nato a Viareggio il 10 Settembre del 1965, scrittore, sceneggiatore e giornalista, Giampaolo Simi è uno dei fiori all’occhiello della città.
Assiduo lettore di fumetti, durante gli anni del Liceo Classico si appassiona alla grande letteratura Bradbury, Brown, Matheson, Asimov, King e ancora Hogdson, Poe, Lovecraft. Poi in avanti, a Philip Dick.
“Dick è stato la “tana di verme” – racconta Simi – che mi ha catapultato verso autori lontanissimi dalla fantascienza ma capaci della stessa scrittura forte, essenziale ed evocativa: Chandler e Hammett, e poi il polar francese di Malet, Manchette, Daeninckx e Izzo”.
Dalla lettura alla passione per le storie che ha voluto imparare a raccontare, per prendere il lettore fin dalla prima pagina e a portarselo via con sé. Missione compiuta grazie anche a fortunati incontri e a qualche compagno di viaggio speciale. Primo fra tutti, Luigi Bernardi, una delle intelligenze più lucide del panorama editoriale italiano. E poi a scrittori come Carlo Lucarelli, Loriano Macchiavelli, Giancarlo De Cataldo, Eraldo Baldini, Giampiero Rigosi con cui Simi ha avuto la possibilità di confrontarsi e condividere idee e progetti. Fin da quando, in giorni non lontani (ma sembrano secoli), a credere nel futuro del noir e del giallo italiano non erano in tanti.
Nel 1995 trionfa al premio Lovecraft con il suo racconto di debutto “Viaggiatori nella tempesta”, “Il buio sotto la candela” vince il premio Nino Savarese, mentre “Direttissimi altrove” e “Tutto o Nulla” (2001) sono arrivati in finale al premio Scerbanenco. “Rosa Elettrica” è stato fra i romanzi finalisti del Premio Fedeli. È fra gli autori italiani pubblicati in Francia nella “Série Noire” di Gallimard ed è presente in alcune antologie come “History & Mistery” (Piemme), “Il ritorno del Duca” (Garzanti) e “Crimini italiani” (Einaudi).
Ha lavorato con le maggiori case editrici italiane da Enaudi a E/O fino alla Sellerio.

Il suo ultimo romanzo “Cosa resta di noi”, uscito proprio per Sellerio nel maggio 2015, giallo ambientato proprio dentro uno stabilimento balneare della Versilia, ha vinto il Premio Scerbanenco – La Stampa 2015 con Cosa Resta di noi (Sellerio), assegnato al Noir In Festival di Courmayeur.

Non solo libri ma anche sceneggiatura, giornalismo, sport e musica.Dal suo racconto “Luce del Nord” ha scritto, insieme allo sceneggiatore Vittorino Testa, il tv movie omonimo, girato da Stefano Sollima. Ha collaborato come soggettista e sceneggiatore alla serie tv RIS (quinta stagione), e alle tre stagioni di RIS Roma. E’ stato direttore del premio Giallo a Camaiore.
Collabora con i quotidiano “Il Tirreno”, “La Repubblica” e con il sito “Giudizio Universale”. È stato consulente tecnico del Premio Camaiore di Letteratura Gialla dal 2003 al 2013.
Nel tempo libero gioca a pallone con la maglia numero 6assieme ad altri scrittori e sceneggiatori nell’Osvaldo Soriano Football Club. Suona la chitarra nei Flying Circus, band di cover così chiamata in onore dei Monty Python e del suo reportorio assai eterogeneo di pop e rock.
“Mi si può anche incrociare sulla costa della Toscana – scrive sul suo blog – in qualche festa dal tasso alcoolico assolutamente irragionevole. Io purtroppo sono quello sobrio, che maneggia una Fender Stratocaster al fianco di Lella, Lore, Nick e Giordano”.

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La leggenda del chitarrista sull’Oceano

Simone Marinai