VIAREGGIO. Scrive Hamid Hajjam, del Coordinamento immigrati CGIL Lucca: “Si è posta in questi giorni a Viareggio la questione se dare ospitalità, in una struttura ricettiva, per iniziativa del titolare della struttura, a alcuni profughi.

Noi pensiamo che le cose vadano affrontate non con paraocchi ideologici, ma con equilibrio e senso pratico: da un lato è difficile negare accoglienza a profughi che fuggono dalla guerra; dall’altro è meglio gestire i flussi suddividendoli in piccoli gruppi che possano inserirsi nelle comunità: costruire ghetti numerosi alle periferie delle città significa creare le condizioni di un disagio sociale per i profughi e per i cittadini residenti.

Gruppi piccoli possono invece essere facilmente inseriti nelle comunità, sia pure temporaneamente, cioè per il tempo che ci vuole per fare tornare la pace nelle loro terre di origine, così che possano tornare a casa loro. Non ci vorrà poco tempo, ma non ci deve volere neppure un tempo infinito, per il loro e nostro benessere.

E’ poi necessario che ognuno svolga il ruolo che gli compete: i privati sono utili, anzi indispensabili per la gestione quotidiana, noi come coordinamento immigrati CGIL Lucca siamo a disposizione per dare una mano, ma il coordinamento e le decisioni generali spettano alle Amministrazioni pubbliche.

Sarebbe utile che i Comuni si coordinassero, insieme alla Prefettura, e stabilissero insieme quanti profughi possono essere accolti, in gruppi di quali dimensioni, dove possono essere ospitati e per quanto tempo. Non si possono lasciare queste scelte al caso, oppure solo alla (indispensabile) buona volontà dei singoli. Sarebbe utile che i Sindaci assumessero iniziative congiunte.”

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