FOLIGNO. Diceva John Kennedy che la vittoria ha molti padri, ma la sconfitta è orfana. Cristiano Baroni lo ha indirettamente contraddetto, Alessandro Pierini si è preso la sua percentuale di responsabilità per il ko di Foligno, simile – tanto per trovare un’immagine che sia calzante – ad una secchiata d’acqua gelida a due settimane dal Natale. “Il secondo tempo male”, frase che ripete più volte nell’analisi del dopo-gara.

Ha incassato la fiducia del presidente e della dirigenza eppure Pierini non riesce a darsi pace e con essa neppure una spiegazione, quasi come se la sua squadra lo avesse tradito per quella ripresa troppo brutta per essere vera. “Ma io sono convinto che i ragazzi mi seguano, di questo ho piena consapevolezza. Basta vedere gli allenamenti…”. Però poi in partita la sinfonia è un’altra. “Non siamo continui, non possiamo giocar bene solo venticinque minuti. Troppo poco. Questa è stata, assieme a Ponsacco, la prestazione peggiore. Questa squadra non trova continuità nei novantacinque minuti”.

Sempre prendendo come parametro le dichiarazioni di Baroni, è inevitabile che il Viareggio “debba cambiare registro”. “Ha ragione il presidente, siamo tutti sul banco degli imputati, ci siamo dentro, io per primo. Non ci sono alibi o scuse, di sicuro non mi aspettavo di avere appena 20 punti, ne abbiamo buttati via troppi nel girone d’andata ed ora abbiamo un estremo bisogno di ottenerne altri. Se siamo a questo punto, abbiamo delle colpe. Nel secondo tempo eravamo troppo confusi, non c’era lucidità. Abbiamo preso un gol da dilettanti, purtroppo alla prima disattenzione veniamo puniti mentre noi, a parti inverse, non riusciamo a farlo. Sono deluso”.

 

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ultimo aggiornamento: 13-12-2015


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