CITTÀ DI CASTELLO. Ci sono pareggi che si prestano a svariate interpretazioni. Il Viareggio trova un punto nella calza. Potevano essercene tre o peggio ancora zero se Benedetti al quinto minuto di recupero non avesse trovato il gol che ha salvato le zebre da una sconfitta che non avrebbe avuto ragione d’esistere ripercorrendo con gli occhi e con la mente una partita, quella di Città di Castello, in cui hanno espresso una superiorità a tratti nettissima ma mai legittimata, colpa di quel male cronico che sta nell’incapacità di tramutare in gol le tantissime occasioni costruite. Tre volte la palla del vantaggio l’ha avuta sui piedi Benedetti e una Sciapi.

Il passato recente dovrebbe insegnare che per evitare beffe atroci bisogna buttarla dentro. “Repetita iuvant” solo in teoria. Peccato di ingordigia che si manifesta nella sua forma peggiore nel primo tempo, quando Benedetti prima di destro e poi di sinistro si priva della allettante prospettiva del personalissimo bis dopo il gol al Gubbo del 20 dicembre.

Il 3-4-1-2 è un abito che le zebre sanno indossare con grazia e naturalezza. Lobosco a sinistra e Mariani a destra spingono con decisione e puntualità, dietro Diana sembra tutto fuorché un esordiente. Alagia tra le linee non dà mai riferimenti ed il Città di Castello fatica a limitarne le iniziative. Gli umbri mostrano limiti nell’impostazione come nella finalizzazione e soltanto su situazioni di mischia o palla inattiva provano a spaventare un Viareggio padrone del campo per oltre un tempo.

Benedetti da zero metri viene stoppato da Zanchi che si oppone con un prodigio. Succede poi che Alagia viene colpito da crampi ed è costretto ad uscire, ma l’imprevisto coglie di sorpresa la panchina, con Pierini che inserisce Pedruzzi e Bruzzi. C’è lo spinoso fattore “quote” di cui tenere inevitabilmente conto. Trascorrono quasi due minuti nei quali i bianconeri rimangono in dieci e proprio in quel frangente incassano la rete di Dieme, che di testa brucia Cipriani in mezzo all’area.

C’è chi inizia a temere seriamente che si possa concretizzare un’altra sconfitta di quelle che si fatica dannatamente a spiegarle. Sciapi si fa ipnotizzare da Calvarese, poi Mariani conclude a lato, questione di centimetri. Quando ogni speranza sembra persa, Benedetti raccoglie la sponda aerea di Sciapi, aggira Calvarese e deposita in rete. Il Città di Castello è furibondo, vorrebbe che il gol fosse annullato per fuorigioco. L’arbitro convalida, le zebre raccolgono un pari dalle mille sfaccettature. C’è un solo problema: è il decimo in diciotto partite.

CITTÀ DI CASTELLO-VIAREGGIO 1-1

CITTÀ DI CASTELLO (4-3-1-2): Calvarese; Calori, Zanchi, Lomasto, Marconi; Barilaro, Gorini, Macinelli; Ventanni (33’ st Bernardini); Missaglia, Ceccarelli (5’ st Dieme, 45’ st Idromela). All. Belei (Cerbella squalificato).

VIAREGGIO (3-4-1-2): Cipriani; Visibelli, Fiale, Diana (30’ st Pedruzzi); Mariani, Gorelli, Caciagli, Lobosco; Alagia (30’ st Bruzzi); Sciapi, Benedetti. All. Pierini.

Arbitro: Pascarella di Nocera Inferiore.

Reti: 28’ st Dieme, 50′ st Benedetti.

Note: ammoniti Calvarese, Calori, Barilaro, Bernardini, Gorini (Città di Castello), Lobosco (Viareggio). Angoli 2-2. Recuperi 0’ pt, 8’ st.

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ultimo aggiornamento: 06-01-2016


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