CITTÀ DI CASTELLO. “Quanti allenatori per tanti tifosi sarebbero da mandare via, anche nelle categorie superiori…”. Alessandro Pierini si toglie subito il dente e affronta l’argomento che diventa di stringente attualità, dopo la contestazione di un gruppo di sostenitori del Viareggio. “Loro dicono quello che vogliono, io non sono preoccupato”.

Il tecnico, insomma, guarda avanti per la sua strada senza curarsi più di tanti delle voci che provengono dall’esterno. Ribadisce a più riprese che anche il pari sta stretto alle zebre: “Il Città di Castello ha avuto un’occasione sola, noi 3 con Benedetti e 2 con Sciapi. Il gioco è stato buono, ma purtroppo conta il risultato. Abbiamo rischiato di perdere quando, ripeto, anche il pareggio era ingiusto. Meritavamo di più oggi come in molte altre occasioni. Bisogna segnare quando ci capitano certe palle gol. I ragazzi sono stati bravi, ci hanno creduto. Questo pari però avrà un valore solo se domenica batteremo la Voluntas Spoleto”. Altro argomento scottante. Il ritardo nel (doppio) cambio subito prima del vantaggio del Città di Castello: “Se usciva un ’97 doveva per forza entrare un ’97, giusto il tempo di spiegare a Pedruzzi cosa avrebbe dovuto fare. Non è un ritardo”.

A quel punto un giornalista locale gli fa presente che sono intercorsi quattro minuti dall’infortunio di Alagia all’ingresso in campo del terzino: “Mattia è uscito fuori ed invece doveva rimanere in campo. Poi si può parlare di tutto nel calcio e dire che abbiamo preso gol perché eravamo in 10. Queste sono chiacchiere da bar”.

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ultimo aggiornamento: 06-01-2016


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