FIRENZE. Il 2016 si apre con una serie di “segni più” sul fronte degli interventi per il miglioramento della qualità dell’aria: un sistema maggiormente rappresentativo supportato da più ampie basi scientifiche per la rete di rilevamento; l’attuazione del protocollo d’intesa tra Regione, Ministero dell’ambiente e Anci sottoscritto il 30 dicembre scorso che istituirà una cabina di regia che dovrà lavorare per avere piani d’azione (PAC) il più possibile omogenei; il supporto della Regione ai Comuni nella predisposizione dei PAC sia per quanto riguarda gli interventi strutturali sia per quanto riguarda gli interventi contingibili; e l’istituzione di un coordinamento politico composto dagli assessorati regionali all’ambiente e al diritto alla salute, da Anci e da un sindaco per ciascuna area d i superamento, supportato anche da Arpat, Lamma e Asl per mettere in campo misure omogenee.

Sono i cardini della dettagliata comunicazione che l’assessore all’ambiente Federica Fratoni ha fatto oggi in giunta sulla “Qualità dell’aria”, ripercorrendo le tappe e sottolineando i segni positivi della complessa questione che ha tenuto alta l’attenzione degli amministratori soprattutto durante gli ultimi giorni del 2015.

Il protocollo sottoscritto il 30 dicembre

La Regione assicurerà la propria partecipazione al previsto coordinamento ministeriale. Per una più efficace attuazione del Protocollo con il Ministero sottoscritto il 30 dicembre, soprattutto per le parti di competenza statale e per individuare un’area omogenea sovraregionale, è stata predisposta e proposta una lettera del presidente Rossi al presidente dell’Emilia Romagna.

Un sistema più rappresentativo

Dal 2010 ad oggi, in cinque anni di lavoro, la Regione è arrivata a definire una migliore e più scientifica rappresentatività delle rete di rilevamento della qualità dell’aria in tutta la Toscana. I Comuni soggetti all’obbligo dei PAC sono passati da 32 a 63 e di questi 56 saranno soggetti a PAC di tipo contingibile. L’incremento del numero dei Comuni è dettato da una corretta identificazione delle aree a cui è possibile associare le misure effettuate da una centralina di rilevamento.

Situazione in miglioramento

I dati dei superamenti registrati dal 2010 al 2015 mostrano una generale tendenza al miglioramento interrotta poi a causa delle particolari condizioni meteorologiche del mese di dicembre, che hanno impedito la dispersione degli inquinanti. Il sindaco di Firenze e con lui gran parte degli altri sindaci interessati hanno dimostrato forte attenzione e sensibilità, adottando responsabilmente provvedimenti a tutela della salute pubblica, pur non sussistendo l’obbligo di legge in base ai dati dei superamenti registrati dalle centraline di fondo. Va aggiunto che analizzando i dati, si nota come i maggiori sforamenti sono rilevagti non più nei centri a forte urbanizzazione ma nelle aree periferiche. Questo si spiega per la diversa struttura residenziale realizzata nel primo caso tipicamente da condomini erispetto alla struttura residenziale con una diffusa presenz a di caminetti e stufe a legna e pellet con il conseguente inquinamento da abbruciamento di biomasse.

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