VIAREGGIO. Elaborare una strategia unica di monitoraggio della qualità delle acque marine in ambiente portuale: questa la finalità del nuovo progetto che vede Viareggio Comune capofila.

Si chiama Ports-Bio, ed è stato presentato sul programma europeo transfrontaliero marittimo Italia-Francia, su iniziativa di NAVIGO, centro per l’innovazione e la promozione della nautica, in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Cagliari, il Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica di Villefranche sur Mer Cedex-Provence-Alpes-Cote d’Azur, l’Istituto Oceanografico Paul-Ricard-Provence-Alpes-Cote d’Azur, Navigo Sardegna Net di Olbia, marina del Fezzano rappresentante Rete Mistral Plus (Sp, Liguria) e Six-four-les-plages- Provence-Alpes-Cote d’Azur.

Gli obiettivi principali di Ports-Bio riguardano l’analisi e l’implementazione di un sistema di monitoraggio della qualità ambientale delle acque portuali e – tramite gli studi effettuati dall’Università di Firenze e da altri centri di ricerca – l’adozione di un sistema congiunto di certificazione dei porti in termini di sostenibilità. Con lo scopo di poter elaborare, oltre la protezione delle acque marine interne, progetti di riqualificazione ambientale in diversi porti-pilota e monitorarne gli effetti degli interventi.
Le principali attività previste sono: indagine esplorativa su acque, sedimenti, fauna e flora di vari porti dell’area di cooperazione, classificazione della sostenibilità ambientale dei porti; azioni di sensibilizzazione e comunicazione rivolte a grande pubblico, operatori economici e decisori politici; attuazione di misure di riqualificazione ambientale in diversi porti-pilota e monitoraggio degli effetti di detti interventi; stesura di linee guida per il mantenimento/miglioramento della qualità delle acque dei porti nell’area di cooperazione.
Il progetto, presentato sulla prima scadenza dei fondi transfrontalieri europei 2014-2020 – se verrà approvato – prevede la possibilità per il Comune di Viareggio di portare avanti di azioni di monitoraggio nel porto di Viareggio con avvio delle attività nel corso del mese di settembre 2016.

«Lo stato di dissesto dell’Ente – spiega l’assessore con delega al Porto Valter Alberici – determina la necessità di cercare fonti di finanziamento esterne per la realizzazione di progetti di interesse sia turistico che culturale che ambientale».

«Viareggio inizia a pensare in termini europei – conclude – e a fare rete con realtà importanti dalle Università, ai centri di ricerca più quotati. Il nostro mare deve essere una priorità e questo progetto che mette al primo posto la qualità delle acque può essere leva di promozione del territorio e avere una ricaduta positiva sull’immagine di Viareggio».

(Visitato 101 volte, 1 visite oggi)

Trasloco sulla Terrazza per il mercato dell’antiquariato

La gastronomia “Da Sergio” abbassa per sempre le saracinesche