Fiom presenta opposizione al frazionamento di Polo Nautico, ecco il testo del documento recapitato all’Autorità Portuale della Regione Toscana:

“La Fiom Cgil della Provincia di Lucca, nella persona del suo rappresentante legale Mauro Rossi presenta formale opposizione, alla pratica in oggetto, ai sensi dell’art.18 Dpr 15/02/1952 N°328, poiché soggetto contraente di intese precedenti a tutela dell’occupazione con il concessionario Polo Nautico Scpa e l’amministrazione comunale di Viareggio.

Le motivazioni della nostra opposizione sono le seguenti:

1. A distanza di un anno dalla delibera n°2 del 2015 del 27/01/2015 dell’Autorità portuale che negava l’ipotesi frazionamento (richiesto dai soci della Polo Nautico), con la motivazione che tale richiesta non garantiva “il più proficuo interesse pubblico” che veniva individuato nel “mantenere la sua unitarietà (dell’area) per evitare potenziali conflitti con le previsioni generali di gestione nell’ambito portuale” (lo sviluppo del porto); non si comprende perché pur non essendosi modificata nessuna delle condizioni di fondo si sia voluto procedere in senso opposto.

2. Mancato rispetto dell’accordo “Per lo Sviluppo dell’area ex Sec” sottoscritto da Comune di Viareggio, Organizzazioni Sindacali e Polo Nautico Viareggio scpa il 22/05/2006 e dell’”accordo quadro per il trasferimento del personale” sottoscritto dalla Polo Nautico Scpa e dalle imprese socie ed assegnatarie di aree il 25/05/2006 e Fiom Cgil. In base a tali accordi la socetà Cnv/Overmarine era impegnata a trasferire presso la propria impresa n°14 dipendenti dei cantieri ex Sec. Tale trasferimento non ha mai avuto luogo per responsabilità aziendale. Risulta pertanto non veritiera la dichiarazione di Polo Nautico (prot. 29) in allegato agli atti relativi alla domanda di subingresso di Cnv.

3. Siamo in presenza di un’ipotesi di sviluppo industriale prodotta da Cnv, per un singolo lotto della concessione, ma non di un piano industriale complessivo presentato dalla Polo Nautico, non si comprende quindi come si possano garantire gli obiettivi per i quali è stata affidata l’intera concessione; obiettivi di sviluppo e garanzia occupazionale.

4. Pur in assenza di comparazione, siamo a domandare come siano stati valutati i requisiti soggettivi del richiedente. Da una semplice visura camerale risulta che Cnv ha un fatturato al 31/08/2015 di appena 250.000 euro e n°4 dipendenti.

5. Nel piano industriale presentato da Cnv si parla genericamente di “impiego” di 15 addetti diretti e non di nuova occupazione, né tanto meno di adempiere alle intese di cui sopra.

6. Nel piano industriale di Cnv viene dichiarato un investimento complessivo di 1.500.000 euro, di questi ben 1.200.000 per la costruzione di una palazzina che non è, tra l’altro, prevista nel piano regolatore dell’area in concessione. Ci chiediamo se, su tali presupposti si possa prevedere un incremento produttivo industriale.

Per tali motivazioni ribadiamo la nostra opposizione alla pratica in oggetto Prot. 1761 del 21/04/2016.”

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