Ieri alle 18 è scaduto il termine per lasciare il campo comunale rom di via Cimarosa a Torre del Lago da parte delle famiglie ospitate in base all’ordinanza firmata dal sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro.

Le famiglie che verranno divise, con donne e bambini ospitate per 15 giorni in strutture scelte dal Comune, fuori da Torre del Lago non sono accettate dalle donne, che vogliono rimanere unite con i mariti, che non rientrano in questo piano.

Hanno detto di non voler lasciare il campo, scaduti i termini poi il Comune procederà allo sgombero con l’ausilio delle forze dell’ordine, dopo un incontro che si è svolto presso la Prefettura di Lucca per organizzare lo smantellamento.

Il campo comunale dopo un sopralluogo dell’Usl è risultato essere in una condizione igienico-sanitaria a rischio per gli occupanti, che però è stata determinata, dicono dal campo, dal disinteresse delle varie amministrazioni che nel corso degli anni non si sono occupati degli ospiti, ad accezione delle associazioni di volontariato che in questa fase sono state escluse da parte del Comune nel progetto dello sgombero.

Nel frattempo l’Associazione Nazionale Rom ha fatto ricorso alla Corte dei diritti umani di Strasburgo per chiedere la “sospensione dello sgombero, è stato diffidato il sindaco Giorgio Del Ghingaro a procedere senza prima aver assicurato un percorso di inclusione sociale basato sul principio di non divisione delle famiglie, nel rispetto della strategia nazionale di inclusione.

Il minore ha diritto a crescere con la propria famiglia, lo afferma la legge italiana. A rendere nota la diffida e il ricorso alla Corte europea è Marcello Zuinisi, rappresentante dell’associazione Nazione Rom.

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ultimo aggiornamento: 26-06-2016


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