Francesco Speroni, Consigliere d’opposizione extra-consiliare scrive: “Ora posso dirlo ufficialmente: a Seravezza non c’è più un comunista a guidare il comune. L’ex sindaco Ettore Neri era ed è un fiero comunista.‎ Il neo sindaco Tarabella no, comunista non lo è mai stato, proviene dal fu PSI e – essendo un commercialista di mestiere – conosce il mondo del mercato e dell’impresa al di là dei furori ideologici: questo gli va riconosciuto.

Dopo dieci anni di amministrazione Neri, i cui ultimi cinque si sono distinti per immobilismo e autocelebrazione di stampo sovietico, ‎ora Tarabella parrebbe voler tentare di dare un’impronta più libertaria all’amministrazione.

‎Questo è apprezzabile, ma il povero sindaco è in affanno, comprensibilmente. Primo perché un veterocomunista è stato costretto a metterselo controvoglia in giunta – l’immarcescibile “compagno G”, cioè Giuliano Bartelletti – e certo questo non lo aiuta.

Secondo perché manca l’abitudine di pensare “liberale”, essendo il Comune di Seravezza atrofizzato nelle procedure, nella burocrazia e nella cerimoniosità d’impro‎nta brezneviana tanto desiderata e accuratamente coltivata da Neri nei suoi lunghi anni alla guida del Komintern nostrale.

La prima cartina tornasole l’ho potuta verificare con la vicenda della Desiata: l’amministrazione Tarabella ha – FINALMENTE!!! – palesato l’intenzione di valorizzare quel patrimonio naturale – già meta di numerosi turisti – e di impostarne una gestione ed un’organizzazione ispirata al libero mercato e non più al Libretto Rosso di Mao.

Ho udito con le mie orecchie parlare di pullman navetta per i turisti che coinvolgerebbero piazza Carducci e le sue attività commerciali, sono persino state evocate ipotesi che prevedono il dare in gestione a privati (sottolineo PRIVATI) la creazione di chioschi o di punti di ristoro al Pozzo della Madonna e presso gli altri siti frequentati dai bagnanti lungo il fiume Serra, in cambio del farsi carico della pulizia dei sentieri e della manutenzione generale dell’area.

Insomma, idee valide, così valide che sembrano uscite pari pari dal programma elettorale del mio amico Riccardo Cavirani, liberale DOC, che queste cose le aveva in mente da molto tempo.

Copia/incolla a parte, io ho paura che questa buona volontà dovrà fare i conti con la ruggine, soprattutto mentale, che dilaga nelle persone e nei loro comportamenti morbosamente abitudinari; ecco perché la nuova giunta sembra spaesata e procede a tentoni. Per Seravezza è una novità importante, ma i passi sono quelli incerti e traballanti di un bambino che ha appena iniziato a camminare. A camminare in un mondo nuovo, aggiungo.

Manca l’abitudine a sinistra – specie quella seravezzina – nel comprendere che il mercato non per forza è il demonio ed il privato non è necessariamente uno speculatore senza scrupoli‎.
‎Coraggio sindaco, questo primo segnale lo valuto positivamente – e se glielo dico io deve credermi! – ma si ricordi che con la paura non si va da nessuna parte, mentre col coraggio si può fare l’impossibile.

‎Si lasci definitivamente alle spalle i vetusti “piani quinquennali” di staliniana memoria e abbia il coraggio di innovare. Ci provi, almeno.”

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