L’allievo non è ancora pronto per superare il maestro. Il Pisa dei tanti ex confidava di sovvertire le gerarchie rimaste però immutate, perché il Viareggio – nel 2016 – è una macchina pressoché inarrestabile, al completo. Ed ecco che grazie al 3-2 rifilato ai nerazzurri in semifinale, la squadra di Santini accede per la terza volta in finale, la seconda consecutiva. Le possibilità di completare il “triplete” sono sempre più concrete. Due gol di Gori, uno di Valenti, seguiti da quelli inutili di Di Tullio e Taiarui. Lo scudetto, insomma, rischia di non essere adesso solo un tabù. A differenza del match ieri contro il Terracina “Tin-Tin” non ha impiegato un tempo e mezzo per portare i suoi in vantaggio. Gli sono bastati appena tre minuti ed una manciata di secondi per rompere l’equilibrio (con freddezza dal dischetto), agevolando il compito di un Viareggio che grazie al suo campione ha preso il largo nel secondo tempo. Bisogna conferire i giusti meriti anche a Valenti e alla sua classe cristallina, l’acrobazia del 3-0 ha strappato applausi e tagliato le gambe ad un Pisa che ha provato a rimettere tutto in discussione con i rigori di Di Tullio e Taiarui. Certo, in alcuni frangenti i bianconeri hanno corso pericoli, ma Carpita – provvidenziale – ha scongiurato il peggio grazie ad un paio di sensazionali interventi. Col brivido (e con pieno merito), il Viareggio ha raggiunto la finale. 

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ultimo aggiornamento: 06-08-2016


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