I sindacati la definiscono una “tegola” per le lavoratrici nel settore degli appalti di pulizia e sorveglianza nelle scuole – oltre 200 nella provincia di Lucca – gestito dalle aziende Dussmann e Auriga: è l’apertura della procedura di mobilità a livello nazionale che avrà riverberi diretti su un contingente di 30 posti di lavori equivalenti full time. Questo vuol dire che almeno trenta bidelle impiegate nelle scuole lucchesi rischiano di perdere il lavoro oppure di vedersi ridurre l’orario anche del 70-80%, che significherebbe veder automaticamente sgonfiare lo stipendio da 800-900 euro (in caso di 30 ore settimanali) ad appena 3-400 euro.

Giovanni Bernicchi, referente Fisascat Cisl Lucca, annuncia iniziative. “Negli ultimi anni ci siamo trovati di fronte mille ostacoli”, premette. “Mi riferisco ad esempio ai tagli lineari effettuati dal 2009 da diversi governi e alla gara Consip che sostanzialmente aveva ridotto le risorse destinate ai servizi di sorveglianza e pulimento di oltre il 50%. A tutto ciò era stato posto rimedio con un accordo con il Governo che aveva garantito i livelli occupazionali e le retribuzioni attraverso l’istituzione di servizi aggiuntivi di decoro cosiddetti della ‘scuola bella’, tra cui tenuta del verde, pitturazione pareti, manutenzione finestre ecc. Una serenità conquistata, che oggi, come un fulmine a ciel sereno, viene ad essere turbata dalla notizia dell’apertura della procedura di mobilità a livello nazionale che pone a rischio 30 posti di lavoratori a orario pieno o comunque andrà a incidere pesantemente sugli stipendi.

“Non solo: tutto ciò porterebbe con sé gravi disservizi e disagi all’interno delle scuole lucchesi, dove non sarebbe più possibile garantire gli standard attuali di pulizia e, non certo secondaria, anche di sorveglianza. Ci opporremo duramente, siamo pronti a mobilitarci con iniziative incisive a salvaguardia di ogni singolo posto di lavoro.

“Il fatto grave è anche che tutto ciò stia avvenendo nella completa latitanza del Ministero e anche delle istituzioni e politici locali, spesso troppo lanciati nei proclami e troppo poco nell’operatività”.

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ultimo aggiornamento: 17-09-2016


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