La magia del film: scrittura, scoperte, visioni e il legame profondo con la Versilia di Giovanni Bogani.

Continua  la chiacchierata con il critico cinematografico tra film da vedere, consigli e ricordi legati a Viareggio (leggi qui la prima parte dell’intervista).

Da insegnante di cinema quale consiglio daresti a un giovane che vuole avvicinarsi alla sceneggiatura?

Ci sono dei corsi in Toscana come la scuola Immagina di Firenze che sono interessanti per avvicinarsi al mondo del cinema e della scrittura. Il massimo in Italia è il Centro sperimentale di cinematografia di Roma che offre pochissimi posti. Altrimenti non consiglio di scrivere una storia senza aver fatto una scuola perché ci sono regole tecniche di costruzione del racconto che vanno conosciute. Molto spesso in Italia si fanno dei bei film che però non riescono a reggere le regole della narrazione: paragoniamo un bellissimo film italiano con un film medio americano che magari è meno ambizioso ma ha la capacità di tenere incollato lo spettatore, allora comprendiamo la debolezza della narrazione e nel ritmo nei nostri film. Le regole della sceneggiatura servono a non annoiare.

Giovanni Bogani – le videorecensioni

Di recente stai sperimentando le videorecensioni: da cosa nasce questo tentativo?

Vorrei cercare di arrivare in maniera facile a chi segue recensione: i giornali di carta ormai sono rari, nel web le recensioni sono miliardi quindi è difficile trovare la recensione affidabile, chi cerca sul web cerca con google e si prende la prima cosa proposta, le persone non vanno più direttamente sui siti di fiducia. Tutto si è frammentato, le recensioni sono tutte mischiate: quelle dell’esperto, quelle del blogger e così via. Allora ho provato a metterci la faccia. In questo mi è stato utile l’esperienza di “Cinematografo”: raccontare in modo compresso e in pochi secondi la recensione di un film. In questo modo lo posso fare con un passo che il mio.

Giovanni Bogani e la Versilia

Il tuo libro “Faccio cose, vedo gente” (Apice Libri, 2015) è un viaggio attraverso il cinema, l’immaginario collettivo, i ricordi personali. Quale film di ieri e di oggi ti legano alla Versilia che hai personalmente vissuto come luogo di vacanza fino all’adolescenza?

Mi legano due persone. Umberto Guidi (giornalista de “La Nazione” e critico cinematografico) che da sempre si occupa di cinema e Versilia come nel suo libro “Viareggio effetto cinema” e Mario Monicelli che è Viareggio. Monicelli è l’ironia più vera, la schiettezza e la lucidità dei toscani, l’indipendenza di giudizio sempre e comunque, ha fatto con notevole intelligenza film amatissimi dal grande pubblico senza mai chiudersi in una torre d’avorio.

Altri sono Stefania Sandrelli e il festival “Europa cinema” che ha significato uno sguardo sulla cinematografia europea prima ancora del Festival di Venezia. Più che i film ciò che stava intorno ai film è ciò che mi lega a Viareggio.

La pazza gioia”, in gran parte girato a Viareggio, è uno dei più bei film degli ultimi cinque anni: il coraggio di fare una storia esagerata, una storia estrema e come la fa apparire nella recitazione delle attrici ne fanno un film grandissimo. E infine Renato Salvatori un “povero ma bello”, un “ solito ignoto” nato a Seravezza.

Giovanni Bogani – due consigli sui film

Due consigli per le vacanze natalizie: un vecchio film da riscoprire e un film in uscita.

Da riscoprire i film Tarkovsky, che aveva scelto l’Italia come terra d’esilio, perché i più poetici, interessanti, coraggiosi del secolo scorso che ora nessuno ricorda più

Film in uscita da non perdere “Paterson” (Jarmusch) che racconta di un poeta che fa il guidatore di autobus tutto quieto ce he scrive delle poesie bellissime, ha ciò che tutti vorrebbero: avere delle vite invisibili in cui si nasconde la bellezza. Da vedere anche “E’ solo la fine la fine del mondo” (Dolan) e per le motivazioni c’è…la videorecensione!

 

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ultimo aggiornamento: 17-12-2016


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