La mostra “Rains and Ruins: l’alluvione del ’96 in Versilia e Garfagnana” è allestita presso il nuovo Centro Visite del Parco delle Alpi Apuane a Palazzo Rossetti di Seravezza. Rimarrà aperta al pubblico fino al 30 settembre 2017, con orario ordinario continuato dalle 9 alle 18 dei giorni lavorativi e dalle 9 alle 13 di sabato. Durante alcuni periodi particolari e in occasioni speciali, l’apertura sarà possibile anche nelle giornate festive e in orario serale.
L’inaugurazione è prevista per giovedì 22 dicembre p.v., alle ore 11, in modo da chiudere le manifestazioni del Parco per il 2016 e così pure le celebrazioni del Ventennale dell’alluvione.
Il programma della giornata inaugurale prevede un cerimoniale contenuto nei tempi. All’inizio, ci saranno i saluti dei Sindaci dei comuni del Parco maggiormente colpiti da quell’evento estremo: Fabbriche di Vergemoli, Seravezza e Stazzema in rigoroso ordine alfabetico. Spetterà dunque a Michele Giannini, Riccardo Tarabella e Maurizio Verona ricordare brevemente le tragiche ore del 19 giugno 1996 e il significato di iniziative, come questa, di perpetuazione culturale della memoria storica. Non mancherà poi il saluto del Presidente del Parco, Alberto Putamorsi, che ha sostenuto l’iniziativa sotto l’impulso del Vicepresidente Sauro Mattei. A seguire è previsto l’intervento del Direttore, Antonio Bartelletti, coordinatore della mostra, che spiegherà quali obiettivi si pone l’evento e quale taglio didattico e divulgativo è stato conferito all’esposizione.
Lo sviluppo del percorso di allestimento di “Rains and Ruins” alterna sezioni tradizionali ad altre del tutto innovative. Nello spazio di sei sale, di diversa dimensione ed argomento, l’incipit è lasciato alle rare immagini e alle poche parole del giorno dell’alluvione e delle settimane immediatamente successive. La seconda sala, invece, recupera foto e documenti degli altri eventi distruttivi del passato, a cominciare dall’alluvione gemella del 1774, per passare alla grande piena del 1885 e concludere con quella ancora più devastante del 1902.
Le novità cominciano dalla terza sala e da lì proseguono. Dopo la storia raccontata attraverso le prime foto in bianco e nero, si arriva alla sala didattica della spiegazione dell’alluvione del 1996 attraverso testi divulgativi e disegni scientifici. Qualcosa di simile a un libro scolastico stampato sul muro, oppure a una alla lezione alla lavagna svolta per schemi e numeri, con l’intento di far capire “cosa è veramente successo quel giorno”.
L’ultima parte della mostra propone l’incontro e il confronto con le alluvioni di altri paesi europei. La scelta, è andata sui territori colpiti da eventi estremi del passato di altri Geoparchi Globali Unesco: Idrija in Slovenia, Chelmos-Vouraikos in Grecia e Bohemian Paradise nella Repubblica Ceca. Dimostrazione di quale diffusione abbiano i fenomeni alluvionali distruttivi e quale comune missione sia stata affidata ai Geoparchi nell’educare e preparare al meglio le popolazioni locali per l’evento prossimo futuro.
Il 22 dicembre, verrà inaugurato anche lo spazio espositivo che contiene la mostra, nel nuovo Centro Visite del Parco a Seravezza.
“Rains and Ruins” è un modo per iniziare un’attività educativa all’interno di un contenitore culturale attrezzato per questo genere di iniziative.

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ultimo aggiornamento: 20-12-2016


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