Il dono più desiderato per Natale? Il cesto natalizio con i prodotti enogastronomici del territorio. Confezionato o fai da te, personalizzato, da consumare nei pranzi e cenoni delle feste insieme a parenti ed amici, per una famiglia apuana su tre è questo il regalo più gradito. A rilevarlo è Coldiretti in vista della settimana decisiva verso il Natale, in cui si imbandiranno grandi tavole per cene e cenoni in compagnia.

Tanti gli appuntamenti, in provincia di Massa Carrara nei mercati di Campagna Amica, nelle fattorie ed agriturismi dove si registra un vero e proprio boom di presenze da parte dei consumatori che possono scegliere ed acquistare tutti i prodotti tipici del territorio. Dal vino all’olio, dalla pasta ai dolci, dal miele ai salumi, passando per le torte “fatte in casa”, alla frutta per confezionare con un po’ di fantasia cesti per tutte le tasche o per allestire il super-cenone di Natale e Capodanno. Da alcune settimane è possibile trovare anche il pesce a miglio zero pescato nel Mar Tirreno.

Le occasioni non mancano nella settimana che porta al Natale: a Massa in Largo Matteotti (mercoledì mattina), a Carrara nella piazzetta del Duomo (mercoledì), Avenza in Piazza Finelli (venerdì) ed in Lunigiana ad Aulla in Piazza Roma (mercoledì), in via Cerri in località Filanda (giovedì), in Piazza della Vittoria nel contesto del mercato comunale (sabato) e a Fivizzano in Piazza del Teatro (martedì).

Per gli acquisti in fattoria c’è anche il sito www.campagnamica.it.

“Un apuano su cinque – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Coldiretti Massa Carrara – farà la spesa di Natale ai nostri mercatini o direttamente nelle aziende agricole. La tendenza è stata fin qui molto positiva. I consumatori vogliono ritrovare il contatto con il produttore agricolo che può offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati, insieme alla garanzia di genuinità, convenienza, trasparenza e sostenibilità.”

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Sono molti i prodotti tipici ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo, per almeno 25 anni, che contribuiscono al primato agroalimentare della Regione Toscana.  Ne fanno parte i più conosciuti: l’amaro di Clementi (China Clementi di Fivizzano), l’agnello di razza massese e quello di Zeri, il panigaccio e la spongata, la cipolla di Treschietto ed il fagiolo di Bigliolo, le focaccette di Aulla ed i testaroli, la torta Cybea e la trota iridea, il neccio. Ma anche il pane di Po’ e Vinca, la patata di Regnana e le lasagne bastarde, il biroldo e la salsiccia di Montignoso, il capretto delle apuane ed il filetto della Lunigiana. Altri,  meno popolari, o addirittura in “via di estinzione”, come la barbina, un particolarissimo salume ricavato dalla parte muscolosa della gola del maiale, prodotto a Colonnata, la mela “muso di bue” e la pera rusé coltivate nelle zone di Zeri, i peschi spontanei del Candia e la mela binotto dal sapore intenso che ricorda quello della rosa, la mela rotella, la cipolla di Bassone, rossa e piccola, ed il rapino di Bergiola Foscalino.

“Tutti prodotti che possono essere acquistati ed ordinati nei nostri mercati oppure in una delle 53 fattorie, agriturismi e botteghe del territorio – spiega ancora Tongiani – che hanno aderito al progetto di Campagna Amica”.

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ultimo aggiornamento: 20-12-2016


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