Dopo il fallimento del metodo della trazione, la scoperta di come la collagenasi cura induratio penis plastica può dare una grossa soluzione a coloro che hanno questo problema. Anche l’utilizzo delle cellule staminali può dare grandirisultati.

Il problema dell’Induratio penis plastica, come già noto all’attento e affezionato lettore di Da Uomo a Uomo, colpisce oggi un uomo su 10.
Un disturbo per il quale “il nostro willy” no vuol sentire di star dritto, una patologia scientificamente nota come Morbo d De La Peyronje o Induratio Penis Plastica.

I nostro lettore sa anche quali e quanti tentativi e medicine si sian provate nel tempo per sciogliere quelle fastidiose placche dei corpi cavernosi responsabili dell’”ingobbimento” del pene.

Tra i molti presidi uno, meccanico e non farmacologico, è stato proposto spesso, l’applicazione di un dispositivo (a vederlo sembra quasi un piccolo strumento di tortura, ma non lo è!) per la trazione del pene stesso. Il razionale starebbe nell’ipotesi che una trazione esterna possa controbilanciare il piegamento dovuto alle placche. In effetti in sé non è che tale meccanismo abbia un granché di basi fisiologiche ma la metodica è stata rilanciata da quando si è iniziato ad utilizzare (negli USA!) le collagenasi iniettabili di Clostridium histolyticum (commercialmente chiamate Xiaflex) per la cura della Induratio.

Cos’é Xiaflex

Xiaflex è una collagenasi prodotta da Clostridium Hystoliticum, che agisce sugli accumuli di collagene, come avviene nel morbo di Dupuytren o come accade spesso, a carico della tunica albuginea dei corpi cavernosi del pene, conosciuta come Malattia di La Peyronie o Induratio Penis Plastica.
Auxilium, la ditta produttrice dello Xiaflex®, ha già promesso buoni risultati e la FDA ha approvato il suo impiego anche nella terapia della malattia di la Peyronie..

La collagenasi è attualmente indicata per la rottura TRAMITE MANIPOLAZIONE dei noduli che si formano nella malattia di Dupuytren ( Noduli che si formano sulla guaina del palmo della mano, analoghi al Peyronie). Quindi va manipolata la placca e raddrizzata la cicatrice per permettere il processo riparativo

La collagenasi di per se digerisce e aggredisce anche il tessuto “sano” con ematoma, emorragia, necrosi ed edema.

Il farmaco (ne abbiamo già parlato in puntate precedenti) essenzialmente dissolve il tessuto cicatriziale che causa la malattia, ma secondo alcuni studi la sola iniezione del farmaco, senza nessun altro intervento, non sarebbe sufficientemente efficace. È commercializzato da Pfizer, si trova già in Svizzera: ha un costo molto elevato e deve essere conservato parecchi gradi sotto zero (-80C°).

L’iniezione effettivamente libera il tessuto cicatriziale, ma poi il paziente deve “modellare” il pene, ossia piegarlo nella direzione opposta della curvatura o estenderlo. Si pensava che, rispetto al modellamento manuale, fosse soprattutto la trazione tramite dispositivo meccanico (per alcuni Studiosi dovrebbe superare le due ore al giorno: GULP!) ad avere il maggior impatto, in quanto essa, ovviamente, può applicare una pressione costante sul pene. Tuttavia alcune Ricerche hanno, invece, dimostrato come l’uso di dispositivi di trazione non migliori gli esiti funzionali, fra cui il ripristino del coito penetrativo e la prevenzione della chirurgia, della terapia iniettiva.

Comunque gli Autori degli Studi finiscono raccomandano lo stesso la trazione per il ripristino della lunghezza del pene negli uomini motivati ed interessati, in quanto alcuni pazienti riferiscono benefici maggiori nella correzione della curvatura con l’utilizzo dei dispositivi di trazione.

Notizie magari un po’ controverse ma che comunque da noi, in Italia, ancora impattano con il Non-vialibera del Ministero competente alla commercializzazione del farmaco. Meno male che si comunica, sia pure con un po’ di fatica, a parlare di cellule staminali (ne abbiamo già accennato in questa rubrica) e che nuovi farmaci si vanno ad aggiungere all’armamentario andrologico (ad esempio la Pentossifillina) ma di questo ne parleremo in una prossima chiacchierata.

 

 

L’AFORISMA (a proposito di… curve) DEL GIORNO: “Una curva appartiene a chi vi accede per primo…“. Niki Lauda.   (lo so che con l’Induratio poco c’entra ma perdonerete ad un appassionato di automobilismo come il sottoscritto un pensiero per il grande Niki)

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ultimo aggiornamento: 30-01-2017


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Tramonto, Marina