“Adelante” l’instabilità come costante ricerca di un utopico equilibrio

“Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa, ed è tutto ciò che sappiamo della capra. Cosa le piaccia e di cosa si occupi sembra che nessuno se lo chieda. E invece è questo, tutto quello che succede nel frattempo. Quando hai trovato la casa ma non l’equilibrio, o l’amore ma non il lavoro, oppure pensi di aver trovato tutto ma stai solo perdendo tempo, stai campando, che poi è come crepare”

“Adelante” è il romanzo di esordio di Silvia Noli pubblicato nel 2014 da Fazi editore. Merita sicuramente una riscoperta pregustando l’arrivo dell’autrice a “La Vela” di Viareggio per presentarlo.
Un romanzo in prima persona, intenso, fuori dai canoni dei romanzi di genere, in cui si racconta l’odissea personale della protagonista nel trovare un punto stabile nella propria vita senza mai riuscirci definitivamente.

La giovane donna ci coinvolge con ironia e intensità nelle sue vicissitudini attraverso i cambiamenti esterni tipici delle generazioni contemporanee: lavori di ogni tipo all’insegna del precariato, precariato che diventa una categoria esistenziale in quanto estesa dal settore occupazionale a quello sentimentale. Si susseguono così continui cambiamenti di lavoro, di fidanzati, di amici, di case: l’anima della protagonista trasmigra di mutamento in mutamento con una grande capacità di adattamento ma anche con un disincantato e consapevole sguardo critico. Pertanto l’odissea intima e personale del personaggio principale diventa paradigma generazionale dell’età contemporanea. Nella giostra di affetti, luoghi e opportunità il rischio di perdere il contatto con se stessi è prevedibile: i cambiamenti necessari per la sopravvivenza e l’affermazione di sé comportano il costo inevitabile di vivere anche trasformazioni personali a livello fisico, sentimentale, caratteriale fino a intaccare la parte di noi più fragile costituita da sogni e aspettative. Non c’è scelta: nel turbine di situazioni che si propongono non resta che andare avanti, epilogo dopo epilogo vivendo anche gli errori non come fallimenti ma come opportunità di crescita.

“So di ciò che avevamo sperato di riuscire a reggere tra le mani senza rompere, per poi scoprire che non esisteva, e ora so anche di qualcosa che non si fa chiamare e non si definisce ma neppure finisce, ed è qualcosa che non si fa chiamare e non si definisce ma neppure finisce, ed è qualcosa di cui sei grato all’esistenza e che continuerà a brillare nello sguardo.”

L’autoironia e la forza d’animo della protagonista sono la vera luce del romanzo: travolgono il lettore che parola dopo parola si trova a tifare per lei, rispecchiandosi facilmente non solo nelle situazioni descritte ma soprattutto nei “pensieri a voce alta” di un’anima intelligente, brillante e sensibile. Talvolta l’amarezza traspare senza mai scadere nell’arido vittimismo. È una donna splendida, imperfetta, dai mille volti, dalle mille metamorfosi la donna di “Adelante”, una donna che non si arrende e che sa parlare con se stessa, dare il nome alle cose, percepirsi e in fondo accettarsi anche nelle contraddizioni più lampanti.

 La potenza del linguaggio

Il linguaggio di Silvia Noli è una forma espressiva potente: accanto a dialoghi molto vicini al parlato si alternano sequenze con una ricerca linguistica ed espressiva notevole che, unita al ritmo perfetto della narrazione, rende labile il confine tra lettore e scrittore. Un romanzo sempre in movimento con al centro la ricerca infinita di una stabilità relativa e impossibile dal finale inatteso.
“Tipo io. Che mi arrabatto perché ho paura. Che non so amare perché ho paura. Che mi stringo addosso il peso del passato perché ho paura di essere leggera e quindi libera. E ora cosa faccio? Perché mica è finita, lo sappiamo. Riscrivo un’altra volta? Come si fa a essere felici? E consapevoli? E liberi? Come si fa a vincere la paura? Come si fa a vivere il momento presente?”

Silvia Noli – Note Biografiche

Silvia Noli vive e lavora a Genova. “Adelante” è il suo romanzo d’esordio. Di lei Riccaro Gazzaniga (premio Calvino 2012) ha detto: «Se Amelie Nothomb fosse nata in Italia, si chiamerebbe Silvia Noli».

La recensione di questo libro è stata offerta dalla libreria La Vela di Viareggio.

 

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Adelante il piacere dei libri recensione Silvia Noli

ultimo aggiornamento: 26-02-2017


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