Prosegue da giorni con toni sempre più aspri lo scontro a distanza tra il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro e quello di Camaiore, Alessandro Del Dotto, sul presunto “spreco” di soldi (arrivati dalla Regione, ma non solo) da parte di Del Dotto e la sua giunta per la sperimentazione dell’acido peracetico per la pulizia delle acque in vista della stagione balneare.

Del Gingaro “denuncia” Del Dotto alla Regione

Adesso tocca al primo cittadino di Camaiore difendersi presso la Regione Toscana e tutti gli altri enti competenti e tirati in ballo da Del Ghingaro, con una lettera fluviale che riportiamo integralmente:

“Con la presente vorrei offrire alcuni chiarimenti a chi ha letto asserzioni o, peggio, false informazioni: di ciò corre l’obbligo al Comune di Camaiore poiché in ballo c’è l’immagine di correttezza e trasparenza che questa Amministrazione ha assunto a metodo di lavoro dopo un decennio in cui altri avevano reso noto il nostro Comune per le inchieste giudiziarie.

Partiamo da due considerazioni: da un lato, il caldo periodo elettorale; dall’altro, l’avvio della sperimentazione prevista con l’Accordo di Programma dell’ottobre 2014.

Quanto al primo punto, non è un mistero che ci sia chi, piuttosto che occuparsi degli intricati problemi dell’amministrare quotidiano nella propria realtà amministrativa, “salta il fosso” e prova a giocarsi un ruolo di invasore nelle campagne politiche. Con amarezza e dispiacere, colgo questa inconfutabile circostanza di fatto come prova acclarata di una scarsa qualità della proposta politica e come un’eterogenesi dei fini nella quale, pur eletto per amministrare, c’è chi una volta eletto gioca al risiko delle tessere e si preoccupa più del panorama delle carriere politiche che dei veri problemi del territorio (che forse non conosce nemmeno).

Dato questo sfondo, evidente spiegazione anche delle acredini politiche esplose soprattutto dopo i recenti avvicendamenti nella Società della Salute della Versilia — nelle quali, ricordo, 6 Comuni della Versilia hanno dovuto procedere a nomina del nuovo presidente stante le ennesime dimissioni, mai richieste da alcuni e, purtuttavia, stavolta accettate per garantire la dovuta serenità agli interlocutori dell’ambiente socio-sanitario —, resta conseguente la spiegazione che intenzione di qualcuno è quella dí alzare la polvere, nascondere i risultati, mistificare la realtà e infangare il lavoro di colleghi e di tecnici.

Veniamo al secondo punto.

Nell’ultima riunione del Comitato Regionale di Sorveglianza, preposto alle verifiche richieste dall’A.D.P. 2014, alle domande di informazioni era stato offerto dai tecnici incaricati tutto quanto necessario, dopodiché si è proceduto ad approvazione delle modifiche richieste dal Comune di Viareggio, il quale si era preoccupato di non dover mettere soldi del proprio ente nell’A.D.P. 2014.

Sia chiaro che nessuno mette in dubbio la legittimità della richiesta di un Comune con uno stato di dissesto in corso (ancorché sia opinabile che le ragioni di denaro vengano anteposte alla priorità che dovrebbe esser data alla soluzione dei problemi dell’inquinamento del mare),

D’altronde, lo stato di dissesto è stata la ragione stessa del fatto che al Comune di Camaiore sia stato attribuito il ruolo di ente capofila per la realizzazione della sperimentazione e per la gestione della somma di 1.850.000,00 euro stanziata e finanziata dalla Regione, in ordine alla quale andava garantita in modo assoluto una gestione seria in un quadro di bilancio stabile e trasparente (che, evidentemente, qualcuno non può garantire.,.).

Qualcuno è evidentemente carente di nozioni fondamentali della gestione e del funzionamento degli enti locali: la Regione ha messo in bilancio di previsione la somma di 1.850.000,00 euro; l’Ente capofila sta rendicontando l’annunciata spesa di impegni assunti (servizi, lavori e forniture per la realizzazione degli impianti, i servizi di progettazione e D.L. e l’avvio della sperimentazione, con relativi servizi di gestione e monitoraggio) per circa 900.000,00 curo; la Regione, con variazione di bilancio su cassa, liquiderà la somma di euro 900.000,00 appena terminato il rendiconto dei tecnici.

Sempre l’altrui stato di dissesto, poi, ha portato il nostro Comune a coprire spese decisamente rilevanti (riattivazione degli spandenti a mare: 28.000,00 curo annui e 275.000,00 euro di intervento straordinario nel 2014) anche nell’interesse del confinante Comune, che non aveva capacità sufficiente di copertura.

Quanto all’operato del Comune di Camaiore, ricordo che lo stesso ha sempre fornito quanto richiesto dagli altri Enti, oltre a coltivare un costante rapporto con gli Uffici Regionali, l’Assessorato Regionale all’Ambiente e la Presidenza della Giunta Regionale: noi non abbiamo proprio nulla da nascondere, nemmeno i casellari giudiziali.

Scansata la criticità di un impossibile rapporto contrattuale sulla soluzione della c.d. “ionizzazione”, il Comune di Camaiore ha doverosamente applicato l’A.D.P. 2014 e, con unanime e responsabile approvazione degli organi ed Enti competenti, si è passati alla realizzazione della soluzione di sperimentazione dell’applicazione dell’acido peracetico.

Il punto è che un serio amministratore gli atti li chiede chiamando l’Ente che li detiene: il fatto che uno li chieda con le giornalate sulla stampa, anticipando dati sparati a casaccio, è evidentemente da ricondursi al punto uno delle considerazioni.

La campagna elettorale e volontà di interferire: a Camaiore, non è pervenuta mai nessuna richiesta, nemmeno telefonica.

Il Tavolo Tecnico fra Comuni, infine, possiede tutte le informazioni del caso: è paradossale che a quel tavolo sieda anche il tecnico del Comune di Viareggio, mentre il suo Sindaco afferma di non saperne alcunché. Posso solo consigliare di non scaricare sugli altri Comuni ipotetici problemi e inefficienze interne del Comune reclamante e, piuttosto, assumere un responsabile atteggiamento collaborativo, nel quale scopriranno, con loro massima sorpresa, che niente è nascosto e tutto è li, proprio sotto il loro naso.

Se poi le invettive le lancia chi non si è mai presentato alle riunioni se non delegando (evidentemente, non venendo relazionato e aggiornato: ma anche qui, i problemi e le inefficienze interne di un Ente non si possono scaricare ad altri), chi non risponde al telefono o ai messaggi, chi insulta sulle scale dopo una riunione, chi non vuole la condivisione ma la disgregazione pensando di essere più forte se tutti gli altri si dividono, chi ha deciso di condizionare le campagne elettorali di mezza Provincia, chi non ostende in modo trasparente lo stato dei propri rappresentanti istituzionali, chi non si prende le proprie responSabilità dopo 40 anni di inerzie e anzi appoggia politicamente chi di quelle inerzie e dei danni di oggi è responsabile, chi non pensa a salvaguardare l’immagine turistica, chi stende comunicati chilometrici infangando non solo il lavoro dei Comuni limitrofi ma anche l’immagine mediatici della Versilia e del suo sistema ricettivo, chi non si occupa di cosa c’è nei corsi d’acqua del proprio Comune che si riversa in mare, chi deve adempiere a un accordo regionale e aspetta mesi per pulire un idrovora mettendo a rischio la sperimentazione, chi evita la campagna di informazione predisposta dall”niversità, chi scrive ergendosi a paladino dell’ambiente mentre dovrebbe giocare a fare squadra per lottare contro chi brucia amianto o abbandona rifiuti… ebbene, se tutto ciò accade, non ci si può stupire delle parole che leggete e che offendono chi lavora onestamente e responsabilmente, in modo trasparente, e di chi, da tecnico, sta profondendo impegno e professionalità a servizio della comunità versiliese.

Cara Assessore, cari tutti, numeri, cifre e informazioni sono in possesso del R.U.P. della sperimentazione, ing. Filippo Bianchi, del nostro Dirigente, ing. Nicola Festa, e di tutti i tecnici coinvolti (compreso quello di Viareggio) e si possono ottenere con una semplice richiesta al Responsabile del Tavolo Tecnico, dott. Cristiano Ceragioli: è mistificazione e offesa far intendere diversamente, infangando il lavoro fatto sinora e tentando di sporcare l’operato di amministratori e tecnici con ombre e sospetti,

La priorità non può essere quella di anteporre l’esigenza di dare una strada al proprio incerto futuro politico mettendola prima della qualità dell’ambiente, della tutela della salute e alla salvaguardia del settore turistico; non ci deve essere spazio per gli atteggiamenti di chi costruisce in fabbrica pretesti, dubbi e illazioni pretestuose col solo evidente scopo di buttarla in rissa, influenzare campagne elettorali, dimostrare la propria indispensabilità e distrarre la propria città dai nodi irrisolti e dalle difficoltà, se non peggio dai problemi che attendono serietà e onestà intellettuale.

Solo irresponsabili arrampicatori e acrobati della politica possono pensare che interrompere questo lavoro e alimentare nuovi e non richiesti passaggi burocratici si’ soluzione: ogni interruzione è blocco, è rinvio, è accumulo di problemi.

Non ne abbiamo bisogno.

Non è questo che la Versilia ci chiede, non è questo che arnnbiente, salute e operatori turistici vogliono.

Rimaniamo a disposizione per le ufficiali e serie richieste occorrenti alla Regione e a tutti coloro che vogliono collaborare, rendendosi propositivi e costruttivi e abbandonando logiche di vecchia botteghina della politica.”

 

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