La figlia femmina, Anna Giurickovic Dato, Fazi Editore 2017

E l’ossessione resiste alla volontà a tal punto da diventare una compagnia irrinunciabile”

“La figlia femmina” è il romanzo d’esordio di Anna Giuickovic Dato.

Ambientato tra Roma e Rabab, racconta l’infanzia e l’adolescenza di Maria, figlia femmina di Giorgio e Silvia. Il punto di vista narrativo è affidato alla madre che, con dolore e in modo schietto, delinea le attenzioni incestuose del padre verso la figlia fin dalle prime pagine della storia. Un romanzo duro, dove le descrizioni procedono con grande ritmo emotivo, senza scadere nel manierismo: l’autrice infatti dà prova di matura padronanza della materia narrativa riuscendo a stare nella misura di situazioni scabrose e turbolente che sono alla base della vicenda. La storia è conturbante anche nella seconda parte quando l’arrivo di Antonio nella vita di Silvia e quindi di Maria, ormai adolescente, rompe i fragili equilibri. La dinamica che si innesca fra i tre è dettata da comportamenti e discorsi ambigui, ammiccamenti in cui Maria si pone come ineluttabile Lolita, tra desiderio di sfidare i limiti e espiazione di una colpa che la divora.

Tra i giochi del conscio e dell’inconscio, del detto e del sentito, non so più se ciò che accade accade perché io lo vedo accadere o se invece avviene nella realtà”

La storia è anche la parabola ascendente della coppia madre-figlia verso la consapevolezza del vissuto passato in cui la dipendenza amorosa provoca omissioni e piccoli crimini familiari e anche delle difficoltà delle istituzioni, come la scuola, di intervenire in un percorso di genitorialità per curare il disagio. Certi aspetti del loro universo resteranno comunque irrisolti e ambigui: l’innocenza e la provocazione di Maria, il coinvolgimento di Silvia sul rapporto padre-figlia. In questa dinamica ogni personaggio ribalta il proprio ruolo e il confine tra vittima e carnefice si fa labile.

Particolarmente apprezzabile la capacità dell’autrice di delineare le conseguenze degli abusi nei disturbi comportamentali infantili e poi adolescenziali di Maria, utilizzando una scrittura esatta, efficace e conferendo uno buono spessore psicologico alle derive conseguenti.

Io il diavolo ce l’ho qua, non so chi ce l’ha messo.”

L’autrice

Anna Giurickovic Dato ( Catania, 1989) nel 2013 è stata finalista al Premio Chiara Giovani con il racconto Ogni pezzo di sé. La figlia femmina è il suo primo romanzo. Scrittrice e giurista, è appassionata di psicoanalisi, criminologia e delle battaglie delle donne.

 

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il piacere dei libri recensione

ultimo aggiornamento: 14-06-2017


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