Matteo Righetto, L’anima della frontiera

Ci sono paesi che sanno di sventura. Si riconoscono respirando la loro aria torbida, magra e vinta come tutto ciò che è fallito”

Sul finire del secolo scorso, nell’alta Val di Brenta a Nevada, la famiglia De Boer coltiva e produce tabacco con enormi sacrifici. Per garantire la sopravvivenza della famiglia, il padre Augusto percorre commerci illeciti e contrabbando sulla frontiera con l’ Austria. Il capofamiglia, riservato, gran lavoratore come tutti i familiari, è un vero capostipite. Accanto a lui la moglie e i tre figli, tra cui la sedicenne maggiore Jole,con cui ha un rapporto taciturno di profonda intesa. Sarà proprio lei che insieme al padre si avventurerà lungo la frontiera per commerciare il prezioso tabacco. La stessa Jole, a seguito della scomparsa misteriosa di Augusto, proseguirà il lavoro del padre. Sarà un viaggio di formazione, all’interno di una natura splendida e selvaggia, dove Jole si fronteggerà con un mondo maschile fatto di menzogne, violenza e leggi non scritte, dove uno sparo può salvarti la vita e segnarti per sempre.

Vi si immerse tutta intera sparendovi. I suoi muscoli si risvegliarono improvvisamente. Si sentì rinascere, fu come se la stanchezza, il dolore, le contusioni, le vesciche ai piedi, ogni graffio e persino ogni brutto pensiero e ogni paura fossero inghiottiti da quell’acqua miracolosa e in essa svaniti per sempre”

Scrittura cristallina

Il romanzo di Righetto procede con una scrittura cristallina, nitida, alternando momenti di suspance a passaggi più lirici, favorendo l’alternanza di una storia familiare dal sapore epico al viaggio intimo di formazione. Un romanzo d’avventura ricco di colpi di scena che animano il diventare grande della protagonista. Rilevante è la resa della natura che l’autore riesce a fare: con una scrittura capace di scolpire paesaggi naturali e dell’anima, Righetto procede con le parole come fossero una macchina da presa rievocando le inquadrature dei western classici spaziando dalle panoramiche in campo lungo fino a stringere sui dettagli dei protagonisti. Il paesaggio si fa pertanto materia narrativa e spirituale, vero protagonista insieme a Jole della saga dei De Boer.

Colpisce anche il grande rigore storico e documentaristico con cui lo scrittore ci immerge nel mondo della coltivazione del tabacco: insieme al contesto socio economico, è un’occasione per riportare l’attenzione sui valori della famiglia, dell’unità parentale, del lavoro inteso come sacrificio.

In tutta la narrazione si erige con grande forza la protagonista Jole, una ragazza determinata, animata dall’amore per i propri cari, cosciente dell’importanza del lavoro come mezzo di sopravvivenza e di emancipazione e che si fa simbolo di riscatto sociale. Lucidità, coraggio e consapevolezza sono le armi che Jole impugnerà per tutto il suo viaggio, offrendoci un ritratto estremamente moderno su cui si proiettano temi attuali importanti come quello della violenza sulle donne.

Pagina dopo pagina in questo western del nord est, emerge forte il concetto di frontiera inteso come confine tra classi sociali, tra luoghi fisici ma soprattutto come demarcazione dell’anima, dei propri limiti, imponendosi come confine etico tra bene e male, passione e ragione, tutto ciò che nel precipitare rapido degli eventi può trasformarci rapidamente.

E così continuò a fare la Jole, imitando quella natura che tanto amava, sapendo intimamente che un giorno nessuno avrebbe potuto sentirsi straniero, a modo suo”.

Matteo Righetto, breve bio

Matteo Righetto, L'anima della frontiera
Matteo Righetto, L’anima della frontiera

Matteo Righetto (Padova, 1972) insegnante di lettere e opinionista culturale per “il Foglio”, ha esordito nel 2009 con “Savana Padana”. Tra i suoi romanzi “La pelle dell’orso” da cui è tratto il film di M. Segato con M. Paolini. Nel 2016 grazie al romanzo “Apri gli occhi” si è aggiudicato il premio Cortina d’Ampezzo, una menzione speciale al premio Campiello e una menzione al premio Rigoni Stern.

Altre recensioni di Matteo Righetto: https://www.versiliatoday.it/2017/01/29/matteo-righetto-porta-la-neve-recensione/

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il piacere dei libri Matteo Righetto recensione

ultimo aggiornamento: 02-07-2017


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