L’itinerario che proponiamo oggi, ottimo per la mezza stagione poiché raggiunge quote non molto elevate (seppur in ambiente di notevole interesse floro-faunistico), parte da Vico Pancellorum (piccolo borgo poco oltre Bagni di Lucca, procedendo verso Abetone) per arrivare in vetta al monte Balzo Nero (1315 mt).

Vico Pancellorum e l’Oasi del Balzo Nero

Vico Pancellorum è un antico paese di origini romaniche, ne mantiene ancora il curioso nome (una leggenda vuole la nascita del paese per mano dei due fratelli Pancelli, esuli da Roma); la attuale struttura è riconducibile invece all’epoca medievale, mentre del paese originario rimangono solo alcune tracce. L’etimologia del nome non è precisa: tradizioni popolari vogliono far derivare il nome da panis celorum, pane dei cieli, con riferimento al sentimento dell’Eucarestia ma pare inattendibile. È più probabile che derivi da panicellum, diminuitivo di panicum, cioè panìco, un tipo di biada.

La Pieve di San Paolo e il mistero dell’iscrizione

Di notevole importanza storico-architettonica è la Pieve Romanica di S. Paolo, edificata più di mille anni fa, custode tra l’altro di una pregevole statua lignea del ‘600 del santo patrono, di un organo del ‘700 e di alcuni dipinti sacri. Ricordata dall’873, è di impianto basilicale a tre navate divise da arcate su pilastri sormontati da capitelli con decorazioni fortemente geometrizzate. Sulla facciata emergono una serie di simboli molto antichi e di strana disposizione (e interpretazione).

Architrave Pieve di San Paolo Vico Pancellorum
Architrave della Pieve di San Paolo, Vico Pancellorum (Lucca)

Da sinistra verso destra sono ben visibili Gesù crocifisso, un albero della vita molto elaborato, un cavaliere con in mano una spada, una scacchiera e una Madonna con Bambino.
L’iscrizione per pittogrammi nasconde un mistero non ancora risolto, anche se si pensa ad una simbologia esoterica.

La vicina Oasi del Balzo Nero è un naturale paradiso per gli animali selvatici quali cinghiali, capre selvatiche, lepri, caprioli, daini, tassi, istrici, poiane, gufi, falchi, e l’imponente aquila reale, che ha fatto di quest’area il suo regno indiscusso; nel torrente Coccia, che scorre in anfratti orridi bellissimi, sono presenti in abbondanza le trote.

Monte Balzo Nero e l’Appenino lucchese

Il monte Balzo Nero (m.1315 s.l.m.), meta del nostro trekking, fa parte dell’Appennino lucchese, ma si differenzia da tutte le altre vette per il tipo di roccia dalla quale è formato: si tratta di calcareniti che, nella parte terminale, lasciano il posto al breccione, roccia di colore scuro che fornisce il toponimo alla montagna. Per le caratteristiche ambientali del percorso per la vetta (alternarsi di bosco a tratti rocciosi ed esposti), sembra in realtà di trovarsi in ambiente apuano piuttosto che appenninico.

Due itinerari possibili per raggiungere la Vetta appenninica

Per guadagnare il Balzo Nero, sono possibili due itinerari:
Il primo, più impegnativo e appagante, parte da un sentiero (poco segnato) che si imbocca dalla piazza del paese, implica l’attraversamento di tratti con l’uso delle mani e, soprattutto, comporta la calata in corda doppia da un intaglio roccioso di circa 40 metri e la risalita della parete opposta, attrezzata con cavetto metallico, con attrezzatura da ferrata: ci riferiscono però che lo stato di quest’ultimo non sembra in buone condizioni e si consiglia pertanto molta cautela nella scelta di questo percorso (sarebbero comunque necessarie due “mezze corde” da 50 metri ed il materiale alpinistico per allestire la calata in corda doppia, oltre al kit da ferrata con dissipatore);

Il secondo itinerario, che infatti abbiamo scelto, parte da una curva prima di raggiungere il borgo di Vico Pancellorum: è ben individuato da segnaletica CAI apposta proprio all’inizio del sentiero n° 8!

La nostra escursione prende il via

Balzo Nero si parteDapprima il percorso si sviluppa su ampia carreggiata sterrata che, via via, va restringendosi fino a divenire sentiero vero e proprio; alla vostra sinistra, in basso, il torrente Coccia di Vico; davanti a voi una leggera, continua salita fino a che non incontrerete un evidentissimo paletto in legno con freccia, indicante la direzione del sentiero n° 8.

Infatti proseguendo a diritto vi inoltrereste sulla via 8bis (sebbene non immediatamente segnalata) mentre, svoltando a destra, proseguirete sulla via originaria e più diretta per la vetta.
Non appena imboccato il tornantino il percorso “si impenna” e mette subito alla prova le vostre gambe ed i vostri polmoni. Vi troverete a camminare, in un alternarsi di tornanti e rettilinei, in un bel bosco di carpini (neri e bianchi).

Superato il primo ambiente boscoso attraverserete una zona caratterizzata da paleo e da passaggi su facili roccette:

Balzo nero tratto apuanico
Balzo nero tratto apuanico

Il sentiero in questo punto si fa più stretto, il versante della montagna più ripido ed occorre quindi prestare maggiore attenzione.
Mentre procedete, alla sinistra avete il monte Cimo e Limano; sulla destra, sopra di voi, le pendici  del monte Alto e quindi del Balzo Nero.

Al termine di questo tratto “apuanico”, all’uscita di un passaggio assai ripido e poco prima di incontrare un bosco di faggi secolari, il sentiero si ricongiunge all’ 8bis che avevate lasciato all’inizio del trekking: il luogo di incontro è evidenziato da un paletto segnaletico dipinto dai consueti colori bianco e rosso.

Addentrati nel bosco incontrerete in breve un pianoro con una fonte ed un tavolo in pietra. In questo punto il tracciato disegna ampi e dolci tornanti nella faggeta e, in circa 10 minuti dalla fonte, vi troverete ad un bivio, in località “I Piani”

A sinistra la via prosegue verso Poggio agli Agli, a destra verso il Balzo Nero, raggiungibile in circa 30 minuti nel bosco (i faggi – e i castagni – salendo, sono sempre più radi).

bivio in località I Piani

Usciti nuovamente dal bosco, in pochi minuti di “arrampicata” tra divertenti rocce scure di breccia, siete sulla vetta!

Balzo nero il tratto di ferrata

Sono passate circa due ore e 30 minuti dalla partenza. Là in basso la Valle della Lima, attorno a voi la Penna di Lucchio e il monte Memoriante.

Al ritorno potrete ricalcare il percorso di salita (in circa due ore arriverete all’auto) oppure, all’incontro con il sentiero 8bis, imboccare quest’ultimo che, con un percorso più lungo (circa 3 ore), vi riporta ad incontrare il numero 8 e quindi al tornante da dove siete partiti al mattino.

Monte Balzo nero – La Mappa dell’itinerario

Balzo nero mappa escursione


Accesso al monte Balzo Nero:

Vico Pancellorum

 

Tipo di via:

Escursione e Via ferrata

Difficoltà:

Facile

Attrezzatura:

casco, kit completo da ferrata, guanti da ferrata

Tempi di percorrenza:

andata 2h,30; ritorno 3 ore.


Massimiliano LombardiMassimiliano LombardiIl percorso di oggi ci porta anche ad affrontare una via attrezzata che, sebbene considerata facile, richiede comunque l’uso consapevole della attrezzatura tecnica (Kit da ferrata con dissipatore) e il saper progredire in ambiente esposto e verticale; si consiglia pertanto di affrontarla con persone esperte, gruppi CAI o con guide alpine. Per maggiori informazioni sui percorsi escursionistici sulle Alpi Apuane, rivolgersi alla sezione CAI di Viareggio “M. Bacci”.
Ricordate, la montagna è un ambiente bellissimo, quanto ostile e difficile da affrontare nelle difficoltà. Valutate prima di partire le vostre corrette condizioni fisiche e l’idoneità dell’attrezzatura. Evitate di addentrarvi in escursioni da soli e ricordate di comunicare sempre l’itinerario che andrete ad affrontare per permettere in caso di necessità di essere rintracciati.

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ultimo aggiornamento: 31-08-2017


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