Un luogo a cui tornare, una scrittrice al suo secondo libro, una relazione emozionante ma affamata di quotidianità, un incidente: tutto ciò è alla base dell’incontro tra la protagonista del romanzo e Zeligo, relitto dell’umanità più dolorosa.

“Fai durare il buono più che si può”

Il romanzo di Fioly Bocca procede con poesia e delicatezza per condurre il lettore nei meandri della personalità di Argea, la protagonista, e della sua vita complicata snodata in un percorso incerto. L’incontro fortuito con Zeligo è l’evento che permetterà alla donna di assumere uno sguardo completamente differente sull’esistenza, mettendo sul tavolo dell’onesta con se stessa ciò che le manca davvero e ciò che nella sua vita non è poi così indispensabile. Un percorso fatto di piccoli passi, costellato di diffidenze e rimorsi da superare in cui il luogo in cui tornare si fa persona con i tratti di Zeligo. La storia del protagonista maschile, che odora di guerra e di fatti drammatici ma anche di umanità e poesia, viene raccontata con gli occhi di Argea e proprio questo scambio renderà la protagonista consapevole dei suoi desideri e proiettata in una vita più autentica.

L’autrice con delicatezza accende i riflettori sulla femminilità e su alcuni aspetti più complessi da vivere nei nostri giorni: la determinazione nel lavoro, il rapporto con la propria madre, il desiderio di maternità, la liquidità delle relazioni affettive, la ricerca di senso in un contesto in cui l’affermarsi prevale spesso sul conoscerti. E’ un lento spogliarsi quello di Argea: i vestiti delle abitudini, delle sicurezze, delle scelte scontate lasciano spazio ad altre possibilità. Tutto ciò attraverso un messaggio chiaro che valorizza l’incontro come chance per se stessi: è attraverso lo scambio rispettoso, graduale, empatico e reciproco con l’altro che la percezione di sé assume contorni definiti e audaci. Così da questa preziosa amicizia Zeligo ritrova la voglia di rimettersi in gioco. L’ambientazione torinese fa da sfondo a questa storia che è un inno all’amicizia, alla lotta per la realizzazione dei propri desideri, alla capacità di mettersi nei panni dell’altro e accettare aiuto da chi porge una mano. Le poesie di dell’autore bosniaco Izet Sarajlic fanno invece da sfondo poetica all’atmosfera sentimentale del romanzo tratteggiando così fra miserie umane e scorci di futuri probabili.

Ognuno ha bisogno di qualcosa in cui potersi riconoscere. E quel qualcosa è ciò che hai fatto di te, di tutte le cose che sono venute e di quelle che stai ancora aspettando. Quel qualcosa è il solo luogo a cui puoi tornare e deve essere un luogo accogliente. Deve essere Casa.”

L’autrice

Fioly Bocca, laureata in lettere specializzata in redazione editoriale, vive nel Monferrato. Il suo romanzo d’esordio “Ovunque tu sarai” (Giunti, 2015) è stato un grande successo grazie anche al passaparola dei lettori.

Un luogo a cui tornare
di Fioly Bocca
Giunti, 2017

€ 12,90 (cartaceo)
€ 6,99 (e-book)

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TAG:
recensioni libri

ultimo aggiornamento: 07-09-2017


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