Secondo quanto riportato dai principali organi di stampa un motopeschereccio della marineria livornese è accusato di essersi liberato di un lavoratore irregolare gettandolo in mare durante alcuni controlli della guardia costiera. Per questo i  carabinieri della guardia costiera stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Livorno su richiesta della procura per il livornese comandante e proprietario di un motopeschereccio.

“Coldiretti Impresa Pesca esprime ferma condanna per l’accaduto – dice Tulio Marcelli presidente di Coldiretti Toscana – confermando tutto l’impegno per combattere ogni forma di illegalità in modo concreto per un forte contrasto al caporalato che penalizza  i lavoratori e le imprese oneste”.

Coldiretti sostiene con forza tutte quelle iniziative volte a riaffermare in ogni circostanza i principi di legalità e i diritti dei lavoratori ed è per questo che abbiamo sostenuto,  e auspichiamo una veloce applicazione, della legge sul contrasto al caporalato del Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Servono pene severe e rigorosi controlli che colpiscano il vero lavoro nero e lo sfruttamento, portando alla luce quelle sacche di sommerso che peraltro fanno concorrenza sleale alle imprese regolari che hanno scelto un percorso di trasparenza.

“E’ necessaria anche una grande azione di responsabilizzazione di tutte le filiera agro-alimentari – commenta Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Toscana –  dal campo, o dal mare come in questo caso, alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore”.

“Per questo apprezziamo il lavoro svolto dagli organi preposti a presidiare il territorio ed il mare – continua De Concilio –  che svolgono un ruolo  a difesa del tessuto economico sano, oltre che della salute dei cittadini, dell’ambiente e del territorio stesso. Occorre però non abbassare la guardia anche in regioni come la nostra e tutti devono svolgere la propria parte per una azione più stringente nei confronti di chi in modo criminale si infiltrata nelle filiere agro-alimentari”.

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ultimo aggiornamento: 05-12-2017


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