“Questa mattina, in via dei Ghivizzani, – ha sottolineato Mauro Rossi, segretario generale Fiom Cgil della provincia di Lucca – sono venuti a portare la loro solidarietà tanti ex colleghi ora in pensione, che sempre in passato hanno partecipato e contribuito alla vita sindacale all’interno della storica azienda di rubinetterie e questo è un segnale rilevante, che fa capire l’importanza che questa azienda ha avuto non solo dal punto di vista occupazionale e produttivo, ma anche per quello che ha saputo esprimere in termini di relazioni e sviluppo della coscienza sindacale”.
A questi, con gli striscioni, si sono aggiunte le Rsu di alcuni grandi aziende della provincia di Lucca: la Kme di Fornaci di Barga, la Corghi di Pieve Fosciana, la Fabio Perini di Lucca, l’Azimut Benetti di Viareggio.
Erano presenti anche alcuni esponenti di alcune forze politiche e, come rappresentanti istituzionali, il consigliere regionale Stefano Baccelli e il vicesindaco di Massarosa Damasco Rosi.
“L’assemblea riunita stamani davanti ai cancelli – ha spiegato Nicola Riva della Fiom Versilia – ha deciso altre 16 ore di sciopero, delle quali una parte sarà utilizzata il 9 febbraio, in occasione della convocazione presso la sede di Assindustria a Lucca, giorno in cui inizierà la trattativa con l’azienda per scongiurare i licenziamenti”.
Ercos Ponsi dichiara “No alla dismissione e ai licenziamenti! Servono investimenti nei prodotti e nel rilancio produttivo dell’azienda.
Prosegue la mobilitazione dei lavoratori che hanno ricevuto il 30 gennaio  il sostegno alla loro iniziativa da parte delle amministrazioni comunali di Massarosa e Camaiore, oltre alle mozioni approvate in Consiglio Regionale che mettono in luce l’attenzione sulla vicenda.
Nell’incontro con gli amministratori del territorio abbiamo ribadito la necessità, per salvare l’occupazione, di rilanciare il marchio con nuovi prodotti capaci di aggredire nicchie di mercato oggi trascurate puntando sull’alta qualità piuttosto che sui grandi numeri, dove invece vincono i prodotti di basso prezzo e di importazione. Per fare questo, se necessario, servono risorse importanti ed un impegno che va sostenuto anche politicamente affinché non si disperdano le esperienze e il patrimonio industriale delle rubinetterie toscane della Ponsi.
Mercoledì prossimo – 7 febbraio – saremo in Regione Toscana e ripeteremo all’incontro convocato all’unità di crisi dal Consigliere Simoncini, quelle che secondo noi sono le priorità utili per salvaguardare il lavoro e l’occupazione, certi di un riscontro positivo dimostrato dall’unanimità del voto sul futuro della Ponsi raccolto in Consiglio regionale.
Si andrà quindi ad un confronto serrato con l’azienda per promuovere il rilancio e sventare una contrazione ulteriore dell’attività attraverso i licenziamenti o peggio ancora la cessazione del sito di Massarosa.”
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ultimo aggiornamento: 31-01-2018


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