Nell’ambito dell’operazione complessa “Cross Check”, coordinata a livello
regionale dalla Direzione Marittima di Livorno, anche il Comando della Capitaneria di
Porto di Viareggio ha pianificato una serie di mirati controlli sull’intera filiera della pesca,
dal mare, ai centri di distribuzione, ai mercati ittici ed ai ristoranti, per accertare, ed
eventualmente reprimere, i comportamenti illeciti.
Nell’arco di 10 giorni, dal 2 al 13 aprile 2018, sono stati impiegati 17 militari della
Capitaneria di porto di Viareggio e dell’Ufficio Locale Marittimo di Forte dei Marmi, per un
totale di 54 controlli sia in mare che a terra.
Sono stati elevati 11 verbali per illeciti amministrativi, per un ammontare
complessivo di sanzioni applicate pari ad €. 15.500,00, nonché eseguiti 11 sequestri
amministrativi, per un totale di 82 kg di prodotti ittici e 6 attrezzature da pesca non
consentite.
I verbali amministrativi hanno colpito, nel dettaglio, 6 ristoranti (1 di Lucca, 1 di
Forte dei Marmi, i restanti tra Viareggio e Lido di Camaiore), 3 ristoranti etnici (1 di
Viareggio ed 1 di Lido di Camaiore), 1 ambulante e 2 pescatori sportivi.
Le sanzioni hanno riguardato, essenzialmente, i profili della tracciabilità dei
prodotti ittici, ovvero la mancanza di quelle minime informazioni in grado di far risalire
velocemente e con sicurezza alla provenienza degli stessi, a tutela sia dei consumatori
finali che degli operatori del settore che operano nella legalità.
Si coglie l’occasione per ricordare che dal consumo di prodotti non tracciati –
spesso provenienti dalla pesca sportiva – senza alcuna garanzia circa provenienza e
modalità di conservazione, possono derivare anche gravi problematiche di carattere
igienico-sanitario.
Oltre che alla tutela della risorsa ittica, il monitoraggio si è concentrato anche sul
rispetto delle norme che regolano il lavoro marittimo. A tal proposito, si segnala la
contestazione del reato di inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione,
previsto e punito dall’art. 1231 del codice della navigazione, a carico di 2 comandanti di
unità da pesca che navigavano ben oltre le 20 miglia nautiche dalla costa, malgrado le
rispettive unità fossero abilitate ed equipaggiate per la navigazione e la pesca costiera
entro la suddetta distanza. In tal caso, avendo rilevato la violazione mediante il sistema
di tracciamento informatico “PELAGUS”, gestito dalla sala operativa, si è proceduto alla
immediata contestazione del reato via radio, con successiva identificazione dei
responsabili e deferimento all’Autorità giudiziaria competente al loro rientro all’ormeggio
nel porto di Viareggio

Viceversa, sono risultate in calo le criticità relative all’effettiva presenza a bordo
delle unità da pesca del personale imbarcato sul ruolo equipaggio, così come sono stati
sostanzialmente rispettati i limiti degli orari di lavoro, in particolare per le unità da pesca
a strascico che, a determinate condizioni, usufruiscono di riduzioni delle tabelle
d’armamento.
In relazione ai numerosi controlli effettuati ed agli illeciti contestati, si può
affermare che i vari operatori della filiera ittica rispettino tendenzialmente le norme;
presumibilmente, l’attività di controllo posta in essere nel recente periodo, unitamente ad
una costante e capillare informazione posta in essere mediante incontri con le
cooperative della pesca, specifiche conferenze o articoli di stampa in materia, ha
contribuito ad un progressivo e sostanziale adeguamento alle normative vigenti.

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