Celebrare Michelangelo, e con lui tutti gli umili lavoratori – a partire da Bastiano D’Angiolo, cavatore azzanese tra i primi e più stretti collaboratori del Buonarroti in Versilia – che nell’arco di cinque secoli hanno servito la causa del lavoro nelle cave di marmo dell’Altissimo. È il senso dell’originale iniziativa culturale che prende il via domani, giovedì 19 luglio, ad Azzano. Una mostra fotografico-documentaria e una piccola ma preziosa pubblicazione per ricordare la presenza di Michelangelo sulle montagne di Seravezza e “raccontare” l’evoluzione del lavoro nelle cave dell’Altissimo. Appuntamento alle ore 18 presso il ristorante Michelangelo, che nell’occasione festeggia i suoi primi quarant’anni.

L’iniziativa è promossa da Alessandro e Silvia Mazzucchelli del ristorante Michelangelo con la consulenza dello studioso ed esperto di storia locale Costantino Paolicchi e il sostegno della Fondazione Mite Giannetti D’Angiolo. La mostra è allestita nel giardino del ristorante, visitabile per tutta l’estate: dodici grandi pannelli con documenti, dipinti, foto e un testo esplicativo in italiano e inglese che documentano in sintesi la presenza del Buonarroti in Versilia e ripercorrono la storia delle cave di Trambiserra e della Cappella. Tra le rarità in mostra, la foto scattata il 22 maggio 1957 alle ore 10:00 sulla via di lizza dell’Altissimo, testimonianza dell’ultima storica lizzatura della Compagnia Lizzatori di Azzano.

In occasione dell’apertura della mostra verrà presentato l’opuscolo “Un amore senza confini – breve storia di una famiglia e del suo lavoro in occasione del cinquecentenario di Michelangelo in Versilia e nel quarantesimo anniversario del ristorante a lui intitolato”. Nella prima parte Costantino Paolicchi ricostruisce sinteticamente le vicende michelangiolesche in terra versiliese, mentre nell’ultima Alessandro Mazzucchelli propone alcuni personali ricordi di gioventù legati al paese di Azzano, ai monti circostanti, alle cave. Nella parte centrale dell’opuscolo una carrellata di immagini e uno scritto di Silvia Mazzucchelli sulla storia della famiglia e dell’antica attività di ristorazione da sempre al centro della vita paesana. Nella sua prefazione, don Danilo D’Angiolo sottolinea come l’evento sia idealmente dedicato a Bastiano d’Angiolo e a tutti i cavatori e lizzatori di Azzano: «Bastiano è senz’altro una gloria di Azzano e della Versilia tutta. È stato il cavatore che figura nel primo contratto del 15 Marzo 1518, stipulato da Michelangelo ai rogiti del notaio Giovanni Paolo Badessi, per la fornitura dei marmi destinati alla facciata di San Lorenzo. Il nome di Bastiano compare in altri contratti e Michelangelo lo menziona in alcuni “Ricordi”. Il paese di Azzano, anche come omaggio ideale a tutti i nostri cavatori, è bene che in occasione del cinquecentenario celebri e onori questo suo figlio».

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