L’ufficiale giudiziario si è presentato questa mattina all’agenzia di viaggi di Viareggio, quella della luna di miele alle Mauritius saltata, e dei soldi spariti nel nulla, pignorando computer, sedie, scrivanie, mobilio vario e pure un divano.

La vicenda, come già raccontata dalla nostra redazione giorni addietro, ha avuto risvolti giudiziari, dopo che il legale degli sposi, avvocatessa Laura Crucianelli, la scorsa settimana aveva presentato un decreto ingiuntivo, e notificato il precetto: oltre al pignoramento di oggi presso la sede dell’attività, sono già bloccati anche tutti i conti correnti.

“L’azione civile – spiega l’avvocato alla nostra redazione – era urgente, per far riprendere ai miei clienti i soldi persi, che, oltre ai 3mila che siamo riusciti a riavere, ammontano a 9mila740 euro, e per poter dar loro modo di fare il tanto sperato viaggio di nozze, assieme ai figli”. Per la parte penale, ancora nessuna denuncia: “Valuteremo il da farsi nei prossimi giorni”.

Il denaro della luna di miele, che era stato versato da amici e parenti, era svanito nel nulla, come i biglietti di areo, mai consegnati.  Ad aprile la coppia era andata all’agenzia firmando il contratto,versando una caparra iniziale,  scegliendo la destinazione e il periodo del loro viaggio.  Poi erano iniziati ad arrivare i versamenti degli amici, fino a quando, alla vigilia della partenza, era arrivata l’amara sorpresa: niente volo, niente hotel, e i soldi non c’erano più.

“Quanto sta accadendo alla mia agenzia, in cui lavoro da oltre 30 anni e di cui sono titolare da 8, mi addolora molto per il terribile disagio creato ai miei clienti, soprattutto per avere tradito la fiducia da loro in me riposta”, scrive il gestore dell’attività attraverso il suo legale, l’avvocato Elena Coppi: “Capisco perfettamente che non è giustificazione plausibile parlare di crisi, di errori di gestione, di insoluti a mia volta subiti. Vorrei semplicemente puntualizzare che ho investito tutti i beni personali nell’azienda nella convinzione (o nella speranza) di poter continuare l’attività che è stata finora la mia vita, ma alla fine mi sono dovuto arrendere ad una situazione divenuta insostenibile. Chiedo nuovamente scusa e sono pronto ad affrontare le mie responsabilità”.

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