Confcommercio, Confesercenti e CNA intervengono nuovamente sul tema della collocazione delle giostre durante il periodo natalizio. Di nuovo le associazioni sono state escluse dalla concertazione, così come prevista dalla normativa nazionale. Solo per le vie informali hanno appreso che alcuni “fortunati” potranno montare l’attrazione in Piazza D’Azeglio, mentre altri saranno collocati alla PAM.
La scelta non ci convince, perché non si riescono a comprendere i criteri di selezione delle aree e delle giostre da collocare nelle aree. Tra l’altro, di nuovo, siamo ormai a ridosso delle festività, in un periodo in cui le attrazioni avrebbero già dovuto essere montate ed attive. L’area della Pam, inoltre, è già stata testata lo scorso anno, senza successo; è una collocazione che non soddisfa né i giostrai, né gli utenti, in quanto sicuramente il contesto non è particolarmente attrattivo per i bambini e gli adolescenti.
Come abbiamo avuto modo di ribadire, queste giostre un tempo collocate lungo la passeggiata e zone limitrofe, non hanno mai costituito un danno per l’immagine ed il decoro cittadino. Anzi riteniamo che queste istallazioni possano contribuire a rendere attrattiva tutta l’intera zona, soprattutto nel periodo delle festività natalizie.
Non dimentichiamoci, inoltre, che queste giostre danno lavoro a numerosi operatori ed alle loro famiglie, che ogni anno si ritrovano nell’incertezza del lavoro, per mancanza cronica di pianificazione e progettazione. Nei mesi scorsi questi stessi operatori aveva raccolto un migliaio di firme, tra cittadini e commercianti, favorevoli alla loro presenza, in quanto presidio importante in termini di sicurezza dell’intera zona.
Detto ciò, ribadiamo la nostra disponibilità ad aprire un confronto generale sul Regolamento per gli spettacoli viaggianti e sull’individuazione di un’ apposita area attrezzata. Viareggio, ad oggi, è infatti priva di un regolamento ad hoc, così come previsto dalla normativa nazionale. Come si possono imporre decisioni così importanti, che riguardano la vita lavorativa di diverse famiglie, senza prima aver disegnato le norme che vadano a regolamentare le aree idonee per questo tipo di attività? Chiediamo, quindi , la possibilità di aprire a breve un tavolo di concertazione che vada a ridefinire in modo chiaro e univoco l’intero settore.
