E’ terminata ieri pomeriggio a palazzo di Giustizia di Firenze la seconda delle udienze del processo di Appello per la strage di Viareggio dedicate agli interventi del parti civili.

“Dalla sentenza di primo grado emerge come le società chiamate in questo processo abbiano agito con totale indifferenza e superficialità”, ha affermato in aula l’avvocato Fabrizio Bartolini per alcune delle parti civili: “Il disastro di Viareggio è stato il frutto di una precisa e consapevole politica aziendale: si è previsto l’evento e si è accettato il rischio. Perché? Perché il miglior guadagno è dato dal risparmio lesinando i costi in materia di trasporto merci e destinando, si aggiunge, la maggior parte delle risorse ad altri settori quali l’alta velocità non solo accettando il rischio ma anche nella consapevolezza di correrlo. Quindi una serie di negligenze volute proprio in virtù di quella politica aziendale che il Pm ha sottolineato fortemente nel proprio atto di appello, negligenza già presente nel momento della costruzione del carro cisterna che venne omologato con un procedura che non prevedeva affatto il controllo visivo del mezzo ma si basava sulla sola documentazione prodotta dal costruttore”.

Secondo quanto previsto dal calendario, alle parti civili saranno riservate anche le giornate di lunedì 18 e martedì 19 febbraio. Giovedì 21 sarà la volta delle difese, con le arringhe dei legali degli imputati stranieri.
Assenti in aula l’ex ad di Fs e Rfi Mauro Moretti e l’ex ad di Rfi Michele Mario Elia. “Noi siamo presenti a tutte le udienze, cosa che gli imputati non sempre fanno – ha commentato il presidente dei familiari delle vittime, Marco Piagentini -, questo significa che anche quando sono presenti non lo sono per approfondire la ricerca della verità, ma per una strategia processuale”.

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ultimo aggiornamento: 15-02-2019


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