Torna ad accendersi, nel cuore di Camaiore, la suggestiva tradizione della solenne processione di Gesù Morto. Un cammino di preghiera che si ripete ogni tre anni, la notte del Venerdì Santo e segna un momento di profonda comunione per la cittadinanza, dal 1700 partecipe alla realizzazione del percorso di luce che accoglie il corteo religioso lungo le strade del centro storico, simbolo di vita e della Resurrezione di Cristo.
Oltre centomila sono i lumini sistemati dai camaioresi sulle facciate, le ringhiere e i balconi di case ed edifici pubblici, privati e religiosi: preparativi che iniziano giorni prima, quando da ripostigli e cantine si recuperano le armature di legno per restaurarle e tinteggiarle di bianco. Queste impalcature multiformi, installate sugli edifici e dotate di anelli metallici, sostengono i bicchierini riempiti d’acqua e olio, con i “cincindellori” accesi all’imbrunire. I piccoli manufatti, composti da un telaietto in ferro a forma circolare, quattro cubetti di sughero e uno stoppino di fili bianchi e rossi, vengono realizzati a mano dai membri della Confraternita della SS. Trinità, di Maria SS. Addolorata e di S. Vincenzo e distribuiti alla cittadinanza, custode e messaggera di questa tradizione plurisecolare che abbraccia famiglie, scuole, associazioni: quest’anno, alla preparazione dei lumini hanno lavorato anche i ragazzi del Centro Diurno di Salute Mentale, insieme alla Crea, realizzando 600 “cincindellori” di colore verde per l’ospedale Versilia.

 

 

Venerdì, alle 20,30, il corteo religioso muoverà dalla Chiesa dei Dolori, nella cui prossimità è installato il complesso scenografico realizzato 150 anni fa dal pittore locale Ignazio Gabrielli: due grandi archi dipinti su tela raffigurano, il primo, la porta di Gerusalemme, sormontata dall’immagine di una regina e del Calvario con le tre croci, resi in un gioco artistico di prospettive; il secondo, arco, invece, fa da cornice al gruppo ligneo della deposizione.
Da oltre 340 anni la Deposizione di Cristo è il cuore della processione: il simulacro del Redentore, quello della Madonna, di San Giovanni e Santa Maria Maddalena, raccolti sopra un palco fulgente, vengono portati a spalla per le vie del centro mentre un coro di cento voci segue il corteo intonando lo Stabat Mater, composto appositamente per la Triennale. A oggi si contano sei canti, il primo dei quali datato 1894 a firma di Frediano Bernini. Quest’anno, saranno due: uno nuovo, musicato da Cristiano Pieraccini; l’altro, il più amato dalla cittadinanza, opera del maestro Alderano Petrucci.
Accanto alla Confraternita dei Dolori sfileranno i rappresentanti delle amministrazioni comunali della Versilia, guidate da quella di Camaiore, della Provincia di Lucca e della Regione Toscana, che patrocinano la manifestazione; le forze dell’ordine, le autorità della Chiesa, le associazioni, il mondo del volontariato. E persone giunte da ogni parte della regione, per raccogliersi nell’atmosfera triste e struggente della Passione di Cristo e diventare, al contempo, protagoniste di un frammento della storia di questa terra antica e generosa.
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ultimo aggiornamento: 18-04-2019


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