L’isola delle anime” (P. Pulixi, Rizzoli, 2019)

Perché la verità non è mai qualcosa di complesso. La verità è sempre estremamente banale, semplice.”

Pulixi porta il noir Mediterraneo nella sua Sardegna e offre ai lettori un romanzo colmo di suspense introspezione psicologica addentrandosi nelle tradizioni antropologiche della sua isola.

Due ispettrici, Mara e Eva, sono incaricate di studiare nuovamente dei cold case. Le due donne hanno origini e passati molto diversi ma entrambi ingombranti: col procedere dell’investigazione il lettore scoprirà lentamente cosa ciascuna porta di atroce nella propria storia personale, assistendo anche alla crescente complicità tra le due colleghe, entrambe sopravvissute, probabilmente più volte.

Le due poliziotte e il team della procura di Cagliari si trovano così immerse in un fatto di cronaca delittuoso riguardante la giovane Dolores, collegato a antichi riti tribali e apparentemente intrecciato con i cold case che Eva e Mara tentano di affrontare.

Pulixi offre un romanzo come sempre di qualità, permettendosi di sperimentare stili e ritmi nuovi. Ne “L’isola della anime” infatti prevale l’introspezione dei personaggi, l’intuizione psicologica nel gioco col lettore dettata da un uso preciso delle parole, spesso intrecciate abilmente col dialetto sardo. La scomparsa della giovane Dolores affiancata agli antichi riti nuragici è condensata di descrizioni e sequenze in cui tutti i sensi mettono al centro l’isola: i profumi con cui si apre il romanzo si intrecciano poi con gli odori dei delitti, i suoni, le tracce visive hanno un ruolo connotativo determinante nel condurre il plot e il lettore stesso nell’intimità delle motivazioni dei personaggi ma anche nell’anima stessa della terra sarda.

E alla Sardegna appartengono anche numerose citazioni che intervallano la disposizione dei capitoli, attingendo da autorevoli scrittori come Atzeni e Fois.

Nell’intricata vicenda tra passato e presente, Pulixi si muove con grande maestria nel far emergere gli aspetti psicologici più profondi e lo fa con grande coinvolgimento, mostrando di conoscere profondamente l’animo umano. Numerosi i personaggi che ruotano intorno alle due protagoniste come professori ambigui, poliziotti in pensione, questori, mogli ignare. Oltre alla storia principale su cui il romanzo di dipana, ci sono delle finestre che si aprono sulla famiglia Ladu, che rappresentano la parte più ancestrale e selvaggia dell’isola.

Con un finale inatteso e una narrazione profonda in ogni aspetto, avendo letto tutta la produzione di Pulixi e vedendone quindi la crescita libro dopo libro, posso dire che con questo romanzo supera se stesso. Il legame con la terra, il rigore di studio psicologico e antropologico, la capacità di dare ritmo alla storia fra eventi e approfondimento di caratteri e personalità, rendono l’opera di Pulixi completa. Inoltre con Mara e Eva l’autore prosegue la felice carrellata di personaggi femminili impegnati nelle investigazioni come Anna Bellini (Lovers Hotel) e Carla Rame (L’ira di Venere).

Il romanzo si apre e si chiude con la prima persona, ossia con la narrazione di Mara e Eva, a conferma di quanto la condizione della donna in ambito lavorativo e femminile sia per l’autore di primaria importanza, confermandosi abile conoscitore dei mondi femminili capace di renderceli in modo autentico e convincente in ogni opera.

Per incontrare l’autore e la sua opera, ricordo che Pulixi sarà a Viareggio il 19 Luglio per presentare “L’isola delle anime” alla libreria la Vela alle ore 18,30.

Sulle sue labbra spiccava il sorriso sereno di chi non ha più paura di sognare”

(in collaborazione con la libreria “La Vela” di Viareggio)

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ultimo aggiornamento: 01-07-2019


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