“In merito alla richiesta di incrementare il drenaggio della “Pineta di Levante” con pompe mobili, richiesta da consiglieri di minoranza del Consorzio di Bonifica, questa associazione tiene a precisare che tale area ricade nella Macchia Lucchese Tenuta di Borbone e che include due riserve naturali di elevato pregio ambientale, tutelate anche dalla normativa europea. In quanto tali è “naturale” quindi che si allaghino dopo copiose piogge; basta aspettare qualche settimana e di nuovo le zone allagate saranno disponibili alle passeggiate e non ci sono abitazioni che possono andare sott’acqua!”

Lo scrive in una nota Legambiente:

“La Bufalina, inoltre, è già in sovraccarico idraulico per le acque provenienti dal lago e immetterci anche quelle della pineta potrebbe risultare un fattore di rischio. Inoltre l’allagamento garantisce un indispensabile effetto di ricarica della falda sottostante che, essendo costituita da acqua dolce, protegge dall’ingressione salina l’intero territorio urbanizzato e rurale retrostante, costituendo l’unica barriera naturale per tutta questa parte di costa, senza contare il ricambio di acqua assicurato alle zone umide ricche di biodiversità, floristica e faunistica. Certo il livello delle acque va tenuto sotto controllo, quel tanto che basta ad evitare allagamenti del viale dei tigli e dei campeggi, ma senza “strafare”.

Siamo in uno stato conclamato di cambiamenti climatici, con periodi di siccità e di piogge intense molto più frequenti ed impattanti di quelli a cui siamo abituati: alla luce di questi eventi, dovremo ripensare a una diversa gestione del nostro territorio e dei nostri boschi. La nostra massima attenzione deve però essere rivolta alla protezione delle riserve idriche dall’ingressione salina e a sistemi più sostenibili di ricarica della falda: la salute del patrimonio vegetale e quindi anche della nostra agricoltura dipendono dalla presenza di acqua dolce”.

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