“La parola chiave del comparto pesca in Toscana è sostenibilità. Se riusciremo sempre di più a trovare un equilibrio fra gli aspetti economici e quelli ambientali salvaguarderemo un polmone produttivo che interessa almeno 1.500 occupati e preserveremo le risorse ittiche e l’eco sistema del nostro mare”.

E’ questo in sintesi il con tenuto dell’intervento tenuto dall’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi a conclusione del convegno dedicato all’attuazione del Fondo europeo attività marittime e pesca (Feamp) 2014-2020. L’iniziativa si è svolta alla stazione Leopolda di Firenze nell’ambito della manifestazione Food & Wine in Progress 2019.

All’evento, organizzato dalla Regione Toscana, hanno partecipato i beneficiari del fondo, esperti e funzionari pubblici del settore. Il fondo Feamp ha, per la Toscana, una dotazione finanziaria di quasi 19 milioni di euro destinati al sostegno per l’avviamento di nuove realtà produttive, all’ammodernamento delle imprese, allo sviluppo delle attività di diversificazione e di trasformazione e commercializzazione del prodotto e infine all’ammodernamento degli impianti di acquacoltura esistenti.

“Il Feamp – ha evidenziato Remaschi – è lo strumento principale con cui stiamo cercando di tener insieme le esigenze del settore della pesca e dell’acquacoltura e il rispetto di un ambiente sempre più impoverito, quale è il mare con le sue risorse. Lo facciamo con una vasta serie di azioni che vogliono da una parte consentirci l’ammodernamento e il rilancio delle imprese e della flotta e dall’altra garantire la salvaguardia dell’ambiente. In tutte queste azioni il pescatore è sempre più protagonista e determinante, diventa una vera sentinella del mare, è quindi una figura professionale in evoluzione sempre più strategica per garantire la qualità dell’alimentazione e una pesca sostenibile. Così come l’acquacoltore con riferimento in particolare a quelli che operano in aree sensibili e che dimostrano quotidianamente con la loro attività che si può produrre non inquinando anzi tutelando l’ambiente in cui si opera”.

Davanti ai dati nazionali sull’import e l’export del pescato, con una netta e costante crescita del primo, l’assessore ha indicato una serie di azioni che la Toscana sta sviluppando per valorizzare le su produzioni e incentivare i consumatori al loro acquisto al fine di invertire questa rotta. Va in questa direzione, per esempio, il “Calendario della stagionalità del pescato toscano”, uno strumento voluto dalla Regione per conoscere e riscoprire le qualità e la potenzialità del pescato locale. E a questo fine contribuiscono anche tutte le attività di promozione, le iniziative di turismo legate alla pesca, la ristorazione e le attività pedagogiche legate alla pesca che sono in corso.

Ma per perseguire quest’opera di rilancio, ha concluso l’assessore, occorre anche mettere a sistema un’altra risorsa: la disponibilità degli addetti ai lavori a perseguire la strada della cooperazione e del partenariato: “Più gli attori di tutta la filiera delle pesca e dell’acquacoltura si uniscono, più rafforzano le loro potenzialità, più vengono premiati dalle azioni previste dal Feamp. L’unione, è proprio il caso di dirlo, fa la forza”.

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