“La crisi del Covid-19 si avvia, in modo turbolento e niente affatto trasparente, verso la cosiddetta “fase 2”, in cui le riaperture devono essere decise solo su base scientifica, e non cedendo alle pur legittime pressioni delle categorie economiche”.

Lo scrive in una nota Nicolo’ Martinelli segretario di Rifondazione Comunista Versilia

“Vogliamo dirlo forte e chiaro: la crisi economica che sta arrivando non può essere scaricata sull’anello più debole della catena, cioè sui lavoratori.

Chiediamo che il governo dia risposte concrete a tutti quei piccoli imprenditori che rischiano di chiudere l’attività a causa del fermo: non riaperture selvagge, ma sussidi e agevolazioni per poter affrontare tutti insieme la nottata, perché la quarantena deve durare quanto è richiesto dalle esigenze sanitarie e basta.

La nostra proposta è quella di un intervento per bloccare completamente il pagamento di affitti commerciali, tasse e e mutui, e di estendere in modo universale lo strumento del reddito di cittadinanza.

Alle piccole e medie imprese parallelamente chiediamo di individuare i veri nemici e non nelle misure di minima civiltà volte a impedire i contagi e a garantire un welfare adeguato a chi lavora, ma in una Unione Europea che ha ridotto ogni serio margine di intervento pubblico in economia, anche in situazioni di emergenza come questa.

Alla vigilia di una data importante come il primo maggio, festa dei lavoratori, registriamo che invece che a livello nazionale le misure di sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori sono del tutto insufficienti, mentre a livello locale sono sempre di più le violazioni dei protocolli di sicurezza che vengono segnalate dai luoghi di lavoro.

Riteniamo tutto ciò intollerabile e sollecitiamo il Dipartimento della Prevenzione della ASL a fare controlli a tappeto: la salute di chi lavora prima di tutto!

Se mai usciremo da questa crisi sarà con la solidarietà, non certo con il “si salvi chi può””

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