Entro la prossima settimana settimana saranno erogati agli agricoltori che ne hanno diritto anticipi di pagamenti per la Politica agricola comunitaria relativi all’annualità 2020.

Si tratta di una somma totale di circa 27 milioni di euro con i quali l’Artea, l’Agenzia della Regione Toscana per le erogazioni in agricoltura, sta rispondendo alle quasi 30.000 domande di contributi relativi ai pagamenti diretti agli agricoltori collegati prevalentemente alle superfici coltivate nel rispetto delle buone pratiche e delle norme comunitarie.

Rispetto allo scorso anno, quando le domande erano state 30.326, c’è stata una diminuzione, ma ciò rientra in una tendenza legata all’uscita dall’attività degli agricoltori più anziani non compensata sufficientemente dal numero di giovani subentranti. Quest’anno le domande ordinarie sono state 26.900 e 2.882 quelle arrivate da piccoli agricoltori, per i quali le procedure sono semplificate. In totale riceveranno i contributi 4.076 agricoltori toscani.

“Si tratta – commenta l’assessore regionale all’agricoltura, Marco Remaschi – di un’iniezione di liquidità importante in un periodo di particolare necessità del settore agricolo. Un obiettivo raggiunto attraverso l’impegno degli uffici regionali ma con la fondamentale collaborazione dei CAA, Centri di Assistenza Agricola e delle Organizzazioni degli agricoltori, che ringrazio. Ricordo poi che alla fine di giugno si sono conclusi anche i pagamenti della domanda PAC 2019, attraverso la quale sono stati erogati 159,3 milioni di euro a quasi 27.000 imprese, di cui circa 97 milioni erogati a titolo di anticipo entro il mese di novembre 2019 ed il saldo è stato erogato nei primi sei mesi del 2020”.

Per completare il quadro del sostegno fornito al settore primario occorre evidenziare come per l’annualità 2019 le misure del Programma di Sviluppo Rurale collegate a superfici o a capi animali hanno portato all’erogazione a fine 2019 e inizio 2020 un totale di ulteriori 27,4 milioni di euro.

Assoluta protagonista è stata la misura con la quale si incentiva l’agricoltura biologica, con pagamenti per un totale di 20 milioni di euro.

Seguono la misura relativa all’indennità per aree montane, con 4,2 milioni, la misura che prevede contributi per chi alleva razze in via di estinzione con 1,7 milioni di euro, e il resto dei pagamenti per l’annualità 2019 sono collegati alla misura per interventi tesi a favorire particolari pratiche agroambientali comne ad esempio la semina su sodo e la riduzione degli input chimici, per circa 1,5 milioni di euro.

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