“Violeta” (I. Allende, Feltrinelli, 2022)

Il libro

“Violeta” è l’ultimo libro di Isabel Allende, uscito in versione economica nella primavera del 2023. La storia si svolge nell’arco di cento anni, dalla pandemia della spagnola del 1920 alla diffusione del covid nel 2020, percorrendo la vita della protagonista, Violeta. Nata in Cile, unica figlia femmina di una discendenza maschile in una famiglia comunque animata da molte presenze femminili, l’autrice delinea la storia di questa donna e della sua ricerca di identità connotandola con i grandi eventi storici di portata mondiale, dalla depressione economica alla Seconda guerra mondiale, dall’infiltrazione mafiosa in America alla dittatura cilena fino ai desaparecidos per arrivare al nuovo millennio con una nuova pandemia.

La vita di Violeta è una ricerca avventurosa proiettata al senso di sé e di ciò che le accade intorno: figlia, amica, sorella, amante, madre, nonna. In lei, come una magia da “Mille e una notte”, vediamo aprirsi in una sola vita tutte le possibilità di essere. Eros, autoironia, elaborazione del dolore e valore della memoria sono i topos che da sempre troviamo nelle opere di questa straordinaria autrice. Lo stile, pungente e coinvolgente, si dipana, come in precedenza, in capitoli e periodi lunghi, dove la narrazione in prima persona risulta molto efficace ed empatica.

Note al margine

L’ultimo lavoro di Isabel Allende colpisce perché, pur confermando le sue doti di abile narratrice capace di rassicurare il lettore con gli aspetti piacevoli della sua sensibilità letteraria e stile compositivo, leggendolo e rileggendolo si ha subito la consapevolezza che “Violeta” è un passo oltre rispetto agli ultimi lavori.

Come nei primi romanzi (“La casa degli spiriti”, “Evaluna”, “D’amore e ombra” pubblicati negli anni Ottanta), la Allende propone temi a lei cari collegati all’emancipazione della donna, del femminismo, della resistenza durante la dittatura, dell’impegno politico nella vita di ogni giorno, della memoria, della famiglia e delle relazioni.

La grande novità, rispetto ai precedenti romanzi, è la scelta della protagonista che lentamente matura la coscienza di sé e della storia, impiegando il tempo di una lunga vita. È un atto d’amore verso gli affetti più veri e essenziali dell’esistenza, ma, senza spoilerare, anche un grande inno al terzo tempo della vita. Come la nostra Lidia Ravera con i suoi ultimi lavori e il suo impegno editoriale su questo tema, la storia di “Violeta” è una storia di rinascita senza età: non è mai troppo tardi per innamorarsi, per diventare attivisti e concretamente contribuire a un mondo migliore possibile, per scegliere a chi e a che cosa dare spazio nella nostra esistenza. Al contempo è anche la storia di chi riconosce i propri limiti, i propri sbagli e, in qualche modo, riesce a perdonarsi. È un romanzo dalla vitalità esuberante: a tratti commuove, a tratti emoziona, a tratti fa sorridere, come la Allende ci ha abituato nelle sue opere, con una sottolineatura maggiore della consapevolezza di una vita vissuta profondamente in ogni istante. E comunque, al di là delle mode, degli stili imperanti, dell’omologazione che spesso riscontriamo anche tra i grandi della scrittura, la voce della Allende in questo libro è nitida, coraggiosa, avvolgente, confermando di essere già un classico. Se un’autrice dopo tantissimi libri e anni di scrittura, riesce con una storia nuova, intrecciata con la grande Storia del mondo, a tenere incollati pagina per pagina e a mettere fame di lettura, vuol dire che è oltre il tempo che viviamo e non possiamo che esserne grati.

Il libro in una frase

“Ci sono crocevia del destino non possiamo riconoscere nel momento in cui li attraversiamo, ma se si vive abbastanza a lungo, come è capitato a me, lì si riesce a distinguere con nitidezza. Lì dove si incrociano o si biforcano le strade dobbiamo decidere la direzione da prendere. Quella scelta può determinare il corso della nostra vita”.

“Ci sono crocevia del destino non possiamo riconoscere nel momento in cui li attraversiamo, ma se si vive abbastanza a lungo, come è capitato a me, lì si riesce a distinguere con nitidezza. Lì dove si incrociano o si biforcano le strade dobbiamo decidere la direzione da prendere. Quella scelta può determinare il corso della nostra vita”.

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ultimo aggiornamento: 17-08-2023


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