Per un’ora d’amore (Pulixi, Rizzoli, 2024)
Il libro
La nuova storia di Vito Strega, uno dei protagonisti più amato e seguito dalla geniale penna di Pulixi, si svolge a Milano dove il criminologo è chiamato a indagare con la squadra mobile sul misterioso omicidio di Maria Donata Seu.
Il padre della giovane donna è intenzionato a scovare il responsabile dell’uccisione della figlia, trovata morta nel suo appartamento a causa di una coltellata al petto e con indosso un vestito da sposa. L’anziano, a seguito di questo fatto, si è trasferito nel capoluogo lombardo per accudire il nipote di tre anni Pippo, rimasto orfano. Accanto ai personaggi principali ritroviamo alcuni personaggi “storici” delle opere di Pulixi quali Mara Ras, animata da determinazione alla caccia dei colpevoli, e Eva Croce, ancora alle prese con l’elaborazione del lutto per la morte della figlia. L’indagine presto include il caso di Maria Donata in una serie di femminicidi che insanguinano Milano in modo forsennato rappresentando una vera e propria emergenza sociale.
Note al margine
Pulixi ci offre una storia coinvolgente proponendo ai lettori di vecchiata data personaggi noti di cui svela in ogni romanzo sempre qualche aspetto nuovo senza dimenticare che, come le persone, anche i personaggi col passare del tempo e delle storie cambiano ed in questo Pulixi è veramente bravo.
Lo scenario scelto è una Milano dura, violenta e insanguinata che fa da contesto per portare l’attenzione, attraverso i mezzi espressivi del noir, quella che è una vera e propria emergenza sociale: i femminicidi. Ciò che maggiormente mi ha colpito è proprio la capacità dell’autore di utilizzare gli strumenti di questo genere molto amato e popolare per andare a scavare nell’attualità più torbida. La cura che l’autore ha dei dettagli emerge anche in questo caso: il codice rosso e i protocolli di intervento nell’ambito della violenza sulle donne sono ben delineati, rendendo l’opera verosimile. I nuovi personaggi rappresentano un punto luce all’interno del romanzo: Pippo e il nonno incarnano la tenerezza e la voglia di giustizia, contribuendo a rendere il romanzo coinvolgente e significativo.
Il crimine e i rapporti umani sono infatti al centro di questa storia, come ad esempio le coppie genitori- figli che abbiamo nella storia: Maria Doanta e il padre, Eva Croce e la figlia defunta. Con questo settimo capitolo della saga “I canti del male” Pulixi si conferma uno degli autori di rilievo del noir mediterraneo ma soprattutto mostra la sua bravura nel gestire personaggi e situazioni rinnovandole da dentro e lasciando aperta la porta all’episodio successivo con l’identità della stalker dello stesso Strega che emerge nelle ultime pagine.
Un noir consigliatissimo.