Sono solo quarantuno i locali italiani (e appena quattro i toscani) a potersi fregiare di un riconoscimento così prestigioso.

Il ristorante Il Piccolo Principe, che, insieme al Regina, costituisce la ricca offerta culinaria del Grand Hotel Principe di Piemonte,ha avuto anche quest’anno – per la terza volta consecutiva – la conferma della seconda stella Michelin, ottenuta due anni fa. È un fregio di raro prestigio, che condivide con solo altri 40 ristoranti in Italia e appena con altri tre in Toscana.

La motivazione

La conferma della seconda stella, che fa seguito alla prima ottenuta nel novembre 2008, è avvenuta la settimana scorsa, in concomitanza col lancio dell’edizione 2016 della Guida Michelin.La motivazione è la seguente: «Come in una sinfonia ben orchestrata, lo chef Giuseppe Mancino, del Piccolo Principe, fa coesistere nei suoi piatti creatività, raffinatezza, tecnica e ottime presentazioni».Ricordiamo che, oltre alla doppia stella Michelin, il Piccolo Principe vanta due
forchette Gambero Rosso, il Cappello dalle Guide de L’Espresso per i migliori Ristoranti d’Italia 2016 e il prestigioso inserimento nella guida Identità golose, che riunisce tutti i migliori ristoranti del mondo.

La selezione
Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri predefiniti: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu.

Questi criteri sono rispettati dagli ispettori Michelin in Italia, come in Giappone o in Cina e negli Stati Uniti. Ne consegue che, a parità di numero di stelle, la qualità di un ristorante è la stessa a prescindere dalla localizzazione.

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