FIRENZE. Ogni Comune che si fonde può contare oggi in Toscana su 250 mila euro l’anno per cinque anni di maggiori contributi regionali, fino ad un massimo di un milione di euro per fusione. A questi si aggiungono i finanziamenti dello Stato, che variano a seconda della popolazione e sono il 20 per cento, per dieci anni, dei trasferimenti erariali che gli stessi Comuni potevano vantare nel 2010. I Comuni che si fondono sono anche esentati per 3 anni dal rispetto del tetto del patto di stabilità e in questo modo possono far ripartire gli investimenti.

Qualche esempio. Il nuovo comune di Fabbriche di Vergemoli potrà contare, tra contributi regionali e statali, su 560 mila euro in più per ognuno dei prossimi cinque anni. A Figline e Incisa Valdarno le maggiori risorse in bilancio ammonteranno ad 1 milione e mezzo per ogni anno, ma potranno essere liberati anche 27 milioni di euro di investimenti bloccati finora dal patto di stabilità. Soldi che i Comuni in cassa avevano, ma non potevamo spendere. A Castelfranco e Piandiscò i contributi regionali e statali ammontano a 800 mila euro l’anno.

Ma la Regione aiuta e sostiene anche le Unioni di Comuni. Alle 24 attive l’anno scorso sono stati distribuiti 6 milioni e 165 mila euro. Alle attuali 25 unioni – si è aggiunta quella della montagna pistoiese – saranno distribuite quest’anno risorse per poco meno di 6 milioni: il riparto comune per comune ancora non è però stato deciso.

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ultimo aggiornamento: 03-05-2013


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