Più che una conferenza stampa, sembrava di assistere ad un discorso alla nazione, o meglio, alla città. Alessandro Palagi ha legato indissolubilmente il proprio nome a quello del Cgc, società (anche se lui preferisce definirla “Associazione dilettantistica riconosciuta”) di cui è presidente da un decennio. Questa mattina è stato lui stesso ad annunciare che la finale della Viareggio Cup, creatura che da 64 anni il Centro porta avanti con orgoglio e passione, si disputerà allo stadio “dei Pini”, la locazione più logica e naturale, ripensando alla storia e le tradizioni di un torneo da cui sono passati campioni di ieri e di oggi. Oltre alla comunicazione – quasi marginale – che al posto dei camerunensi del Nekom ci sarà l’Aspere (formazione del Qatar) – Palagi, come un fiume in piena, ha affrontato tutte le problematiche di una situazione che lo ha fatto arrivare al culmine della sopportazione.
La finale, insomma, non emigra. Successe lo scorso anno, quando l’ultimo atto della Viareggio Cup fu il “Picchi” di Livorno. E quest’anno sarebbe dovuto toccare a La Spezia, ma non sotto pagamento. Su questo Palagi è stato chiarissimo: “Dire che ci sono stati offerti dei soldi per portare lì la finale è falso. A differenza della nostra amministrazione, però, a La Spezia erano stati capaci di trovare due sponsor per un totale di 20mila euro”. Palagi se la prende poi con chi critica a prescindere, senza trovare mai soluzioni adatte ai vari problemi organizzativi del torneo: “Siamo disposti ad ascoltare e a dare il benvenuto a chi si busserà alla nostra porta con un piano economico serio e con liquidità fresca. E’ troppo facile distruggere a prescindere: evidentemente in città diamo noia a qualcuno. Eppure quando portiamo il nome del torneo in giro per l’Italia ci accolgono col tappeto rosso…”. Dalle parole ai fatti. Palagi, stufo delle malelingue, da quest’anno ha deciso di dare un taglio netto ai biglietti omaggio: “Visto che la città non apprezza la nostra manifestazione, allora è giusto che paghi per assistere alle partite. E per la finale aumenteremo pure il prezzo dei tagliandi. Il torneo è un patrimonio della città, ma è di proprietà esclusiva del Centro Giovani Calciatori: questo non tutti l’hanno capito”.
Palagi detta poi le condizioni senza le quali la scelta del luogo della finale potrebbe essere messa nuovamente in discussione: “Per l’inizio del torneo il bar dovrà essere per forza aperto (attualmente è chiuso per problemi burocratici, ndr), tutti i servizi dello stadio “dei Pini” dovranno essere funzionanti ed il manto erboso dovrà essere degno di una finale così prestigiosa. Inoltre, a prescindere da quali squadre si sfideranno, non voglio che vi siano restrizioni alla capienza”.

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ultimo aggiornamento: 11-01-2012


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