CAMAIORE. “Pur non avendo fatto affiggere centinaia di manifesti elettorali un anno e mezzo prima, ci stiamo preparando seriamente alla scadenza elettorale”, dichiarano i consiglieri comunali di opposizione di Camaiore, Simone Leo, Michelangelo Jan Vecoli, Andrea Favilla, Mecchi Marco, Ceragioli Massimo, Ceragioli Cristiano, Bianchi Marco, Pierucci Marcello e Pardini Giuliano. In replica alle dichiarazioni dei giorni scorsi del Pdl.

 

“Per tempo proponiamo ai cittadini un candidato sindaco, una coalizione, un programma corrispondenti alle esigenze del futuro di Camaiore. Per prepararci bene abbiamo ascoltato negli ultimi mesi centinaia e centinaia di cittadini. Tutti i passaggi che hanno prodotto questi significativi risultati sono stati discussi in modo democratico nei diversi partiti e tra i partiti che sostengono la candidatura e il programma di Alessandro Del Dotto. C’è una convinta unità di intenti e d’azione che coinvolge tutte le energie e tutte le personalità che il centro sinistra camaiorese è in grado di esprimere”.

 

“Il primo appunto da fare è che le spaccature le hanno loro, non noi: perdono continuamente pezzi. Il nostro programma è della coalizione e del candidato e la dimostrazione di ciò è la presenza di tutti alla presentazione di sabato scorso”, aggiunge Marco Mecchi, capogruppo consiliare del Pd. “Il PDL, è evidente, è contrario al non rimanere consiglieri a vita, cosa che, invece, non fa parte del nostro modo di far politica”.

 

Remo Pagliai di Sinistra Ecologia e Libertà e Antonio Vanni dell’Italia dei Valori sviluppano la loro analisi politica. “Il PDL è allarmato dal successo della candidatura di Del Dotto, ben rappresentato dal successo dell’iniziativa di sabato scorso alle Bocchette con i Presidenti della Regione e della Provincia e perciò usa le armi della vecchia politica: il pettegolezzo e la maldicenza. La realtà è che le proposte concrete di Del Dotto, fatte, lo ricordiamo, a partire dai principi del centrosinistra in materia di trasparenza amministrativa e partecipazione, tutela dell’ambiente, promozione del lavoro, stanno trovando spazio in ampi settori della società camaiorese.”

 

” Non capisco il motivo per il quale ci si stupisce del fatto che incontro cittadini di ogni tipo, lavoratori, operai, imprenditori, studenti, casalinghe, artigiani, agricoltori e chi più ne ha più ne metta – afferma Del Dotto, candidato sindaco – Chi vuole fare il sindaco deve essere in grado di dialogare con chiunque lo chieda, a prescindere da tessere e antipatie personali. La città ha bisogno di una politica che dialoghi e si confronti con tutti. Su questo punto la Carta Etica parla chiaro: il rapporto con il mondo che lavora e fa impresa va fondato sulla trasparenza, sul rispetto dei ruoli e sulla non politicizzazione del rapporto fra imprese e Amministrazione; concetto che ribadisco in tutti gli incontri. Evidentemente, i valori di riferimento del Pdl sono opposti, visto che Matteucci non li ha nemmeno sottoscritti. D’altra parte le scelte fondamentali che intendo portare avanti se sarò eletto Sindaco, come la diminuzione delle tariffe dei parcheggi a pagamento, sono cristallizzate nel programma, che potrà essere arricchito ed integrato ma non modificato nei suoi assi portanti. Io parlo di idee e programmi e lo faccio in luoghi pubblici, non in salette riservate: lascio agli altri lo sport dei discorsi tirati lì, tanto per dare aria ai denti”.

 

“Non mi sembra che la perdita dell’appoggio di interi partiti, la mancanza di un’idea di governo della città per il futuro, le guerre fratricide che lo distinguono, siano problemi caratteristici della nostra coalizione. I rappresentanti del PDL (anche se non si capisce chi effettivamente firmi quelle parole, e questo non è un dettaglio di poco conto) sembra non abbiano di meglio da fare che scrivere comunicati deliranti che ne dimostrano lo stato di disorientamento. La necessità di “dire qualcosa” contro una coalizione compatta che giorno dopo giorno incontra nuovi consensi, evidenzia solo la disperazione di andare a cercare gli altri poiché in casa propria la festa è finita. Forse sarebbe meglio confrontarsi sulle cose che vogliamo fare in futuro e non su infantili polemiche fatte da chi ha ormai perso il controllo del territorio ed è in balìa delle polemiche al suo interno”, conclude Jan Vecoli.

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