VIAREGGIO. Il sindaco Luca Lunardini revoca le dimissioni ed ecco che arrivano in men che non si dica repliche – è proprio il caso di dire – a destra e a manca. Sia Romina Cortopassi, consigliere comunale de la Sinistra/l’Arcobaleno, sia Eugenio Vassalle, che siede tra i banchi del gruppo misto come rappresentante di Futuro e Libertà, attaccano duramente la decisione del primo cittadino.

“Lo spettacolo dei 20 giorni di “suspense” per le dimissioni del Sindaco si è finalmente concluso come era prevedibile, cioè con la revoca delle stesse. Quello che mi viene da dire è che, da bravi rappresentanti della città del Carnevale, Lunardini e la sua amministrazione hanno rischiato di cadere su una buffonata – nel senso che, da buffoni, si promettono soldi che poi non si danno – e con una buffonata ne escono fuori.” Così scrive Cortopassi.

“Dico questo pur con tutto il rispetto e l’amore che ho per uno degli eventi più importanti di Viareggio, ma ci tengo a sottolineare che, in questi anni di cose scioccanti e di danni ne sono stati fatti, e votati, tanti. Tra le ultime nefandezze ricordo l’utilizzo dei soldi della strage per coprire i buchi di bilancio, atto votato in modo compatto da tutta la maggioranza di allora.

“Maggioranza che viene meno, appunto, non sull’atto che ho appena citato, o altri ben noti, sempre legati alla strage, non sul dissesto completo del sociale, sul Centro Congressi, sul Pucciniano o sul Premio Viareggio, sulle mancate politiche in fatto di attività produttive, turismo o di sport e molto altro, ma sul Carnevale.

“Dice il sindaco, nelle sue motivazioni ufficiali: ‘Ribadendo la mia assoluta volontà di offrire alla città percorsi e decisioni di totale trasparenza ho ritenuto irrinunciabile un confronto in consiglio comunale, consiglio che è la sede di massima rappresentanza istituzionale’.

“Ed è, a mio avviso, una buffonata che Lunardini si accorga giusto ora del ruolo e dell’importanza del consiglio comunale, organo svilito negli ultimi anni delle sue funzioni decisionali e propositive, con un numero di sedute ridicolo e ordini del giorno blindati; sede ridotta ad essere solo il via libera per delibere di giunta, con mozioni presentate dai consiglieri e raramente discusse, quasi mai approvate e, nel caso, senza alcun seguito.

“Dubito che cambierà qualcosa, visto che, adesso più che mai, il consiglio comunale servirà alla giunta solo ad andare avanti a colpi di maggioranza, proprio come faceva Berlusconi.

“L’auspicio è che questa maggioranza non riesca a trovarla e che di danni non ne vengano fatti ancor di più, anche se al peggio sembra che non ci sia mai fine.

“In ogni caso, non pensi il sindaco di non dover rispondere, nel tempo del mandato che gli rimane, alle vere necessità e problematiche di Viareggio. I cittadini, soprattutto quelli, e sono sempre di più, in gravi difficoltà economiche, che stanno perdendo il lavoro, che subiscono e subiranno sfratti, hanno bisogno di politiche serie, non di cialtronate come abbiamo visto finora.”

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Vassalle.

“Dopo aver letto il ritiro delle dimissioni del sindaco, mi sarei aspettato un atto forte come quello di azzerare la giunta,” scrive il segretario comunale di Futuro e Libertà. “Vedo tuttavia che non è interessato al salvataggio di Viareggio, ma solo a sopravvivere e a difendere una poltrona ed i voti di un partito che ormai lo sta abbandonando.

“Una maggioranza che non ha più e che, forse, sarebbe saltata ben prima se non fosse successa la strage del 29 giugno.

“Io credo che ormai non ci sia più nulla da fare per questa amministrazione: abbiamo provato a salvare il salvabile, ma contro i mulini a vento non si può lottare. Andare avanti è inutile e lo si fa solo per lo scopo di controllare meglio le elezioni del prossimo anno: con un crollo viareggino, il PDL sparirebbe dagli scenari politici locali.

“Questa non è politica, è l’agonia di una malata terminale, la nostra città, ferita da anni di cattive amministrazioni.

“Perciò, se non azzera nulla, troviamoci e scriviamo la liberazione di Viareggio, assumiamoci la nostra responsabilità senza nascondersi dietro scuse che non hanno più senso.

“Se il sindaco non si accorge che politicamente la sua giunta è stata bocciata dalla città, non so più come farlo capire: a Viareggio si respira la stessa aria dei tempi in cui si voleva cambiare Marcucci.

“Quando è troppo, è troppo, ma l’unico che non l’ha capito è proprio Lunardini. Anzi, è ancora convinto che tappando qualche buca e un pezzetto di Passeggiata il PDL possa presentare un candidato per vincere. Che, naturalmente, non sarà lui.

“Anche la Lega Nord Toscana, che ha cominciato a mettere i propri candidati, l’ha abbandonato. Leggendo la revoca delle dimissioni si nota lo sforzo di dover lasciare il cerino in mano all’UDC: negli ultimi incontri mi è apparsa molto determinata a dare tutto l’appoggio laddove fosse possibile, anche per rispettare un patto elettorale.

“Allo stesso modo la vedo, ora, molto determinata a non prestarsi a politiche opportunistiche che in questo ultimo anno sono la bibbia della giunta Lunardini.”

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