VERSILIA. “Ne abbiamo fatto un impegno personale, che proseguirà anche dopo le elezioni: togliere l’amianto dalle abitazioni, e non solo dai tetti di case, garage, rimesse e pollai. L’eternit  è stato utilizzato dagli anni ’60 agli anni ’80 anche per i camini sui tetti, le canne fumarie e per le cisterne, un uso che ad oggi non è più accettabile, sapendo quali gravissimi danni provoca alla salute”.

Lo scrive Luisella Audero, candidata al consiglio comunale per Pli (lista che è confluita in “Camaiore nel cuore” che sostiene il candidato sindaco Fabio Pezzini).

“Leggiamo sulla stampa – aggiunge Audero – che il Comune di Massarosa si accollerà il 50% della spesa fino a un massimo di 300 euro per la rimozione dell’eternit dalle case”.

“Voglio ricordare che a Lido di Camaiore ancora decine di palazzi, costruiti a suo tempo dal sig. Matteucci, zio dell’attuale candidato a sindaco, hanno nelle soffitte cassoni dell’acqua in amianto. E ricordo che in Toscana ci sono ancora 1145 edifici pubblici con presenza di eternit”.

“Bonificare da una parte – propone Luisella Audero – e risparmiare dall’altro è un grosso sostegno all’ambiente, un sostegno non più rimandabile anche perché Camaiore è un comune a forte vocazione turistica. Quindi suggeriamo di togliere l’amianto e sostituire le coperture anche con tegole fotovoltaiche, meno impattanti dei pannelli e incentivare i privati in questo senso”.

“Il regolamento approvato dal consiglio comunale di Massarosa deve essere l’atto a cui devono far seguito anche gli altri 6 comuni versiliesi ed è bene che le ditte in grado di offrire la bonifica da eternit vengano individuate il prima possibile.  Il censimento realizzato in accordo con l’ateneo pisano (rilevamento aereo fotografico) deve essere esteso a tutti i comuni, magari attraverso la nuova aggregazione del presidente Maurizio Verona, la famosa “Unione dei Comuni”.

(foto Pomella)  “Riteniamo però  – conclude l’esponente PLI – che si debba fare un ulteriore passo in avanti. Questo regolamento prevedere un autosmaltimento che riguarda una superficie complessiva di 50 metri o un peso massimo di 700 chili: è necessario aumentare queste soglie considerando tetti abitativi e serre, e aumentare quindi anche l’incentivo e portarlo ad almeno 500 euro. Un accordo comprensoriale potrebbe essere una soluzione, visto che comunque sia l’entroterra presenta criticità non da poco”.

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