FIRENZE. “Sono passati due anni da quando ho iniziato questa avventura. Due anni vissuti in modo totalizzante, perché la sanità è totalizzante. Due anni in cui ho imparato tantissimo. Ma ad un certo punto mi sono trovata di fronte ad un bivio: proseguire il mio percorso professionale come tecnico, o prendere la strada della politica.” Così Daniela Scaramuccia spiega le sue dimissioni dall’incarico di assessore regionale al diritto alla salute.

“Ho sempre sostenuto che la politica la debbano fare i politici, e che i tecnici possano offrire un supporto importante, come anche io mi sono impegnata a fare.

“Però due anni non sono pochi, dopo tutto questo periodo è difficile sostenere che si rimane come tecnico, ed era giusto prendere una decisione. Una scelta sicuramente sofferta, ma che mi sentivo di dover fare.”

Daniela Scaramuccia tornerà a lavorare nel privato, da cui proveniva. Ingegnere nucleare, lavorava come consulente per la McKinsey, quando, nell’aprile 2010, Enrico Rossi la chiamò a far parte della nuova giunta.

“Vengo dal privato”, racconta Scaramuccia. “Mi è arrivata un’offerta di lavoro da persone con cui ho lavorato in passato e con cui inizio volentieri un’altra avventura.

“La politica è sicuramente affascinante: sapere che lavori per il bene comune è molto stimolante e offre un senso
profondo alla fatica quotidiana.”

Quanto alla concomitanza dell´annuncio delle sue dimissioni con gli arresti di Antonio Delvino, Ermanno Giannetti e Alessandro Scarafuggi nell’ambito dell’inchiesta sul buco di bilancio della Asl di Massa, Daniela Scaramuccia ha detto: “Si tratta di una pura coincidenza. Era una decisione che avevo già preso nei giorni scorsi.

“Quanto alla vicenda di Massa, sono contenta che oggi si faccia un passo avanti nelle indagini e si prosegua nel risanamento dell’azienda.”

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