CAMAIORE. “È ora di finirla di incolpare solo ex sindaco Gianpaolo Bertola”. Lo scrive Fabrizio Pellegrini, esponente di Fli a Camaiore, in replica ai duri attacchi del Pdl e di Marco Daddio contro Bertola e i presunti “traditori” di Alberto Matteucci.

“Le elezioni sono finite – scrive Pellegrini – ma vedo che le polemiche all’interno del centrodestra non si placano nemmeno all’evidenza dei fatti. Leggo di golpe, manovre più o meno oscure. Allora è giunto il momento di dire la verità, con fatti, date, nomi e protagonisti, cercando di impedire speculazioni da chi non si vuole rendere conto della sconfitta, cocente, ma soprattutto devastante”.

“A gennaio 2012, esattamente sabato 14, presso la sede lavorativa dell’ex consigliere Claudio Larini, abbiamo tenuto l’ultimo di altri incontri per disarcionare Alberto Matteucci da candidato sindaco. Alla riunione erano presente Daniele Rivieri della Destra, lo stesso Larini, il sottoscritto, l’ex sindaco Giampaolo Bertola e l’ex presidente del consiglio comunale Pier Francesco Pardini”.

“L’ordine del giorno era tassativo – spiega Pellegrini – ossia fare di tutto per sostituire la candidatura di Alberto Matteucci con quella di Pier Francesco Pardini, o quantomeno di proporre le primarie come in seguito scrisse a mezzo stampa Cittadini al governo. Eravamo tutti d’accordo su questa operazione. I motivi sono semplici, le persone al tavolo dopo avere battuto il territorio, sono arrivati alla conclusione che la candidatura di Matteucci era perdente per il centrodestra, ed i fatti l’hanno dimostrato ampiamente, una candidatura invisa alla città dimostrata indissolubilmente dall’enorme divario con il quale ha vinto Del Dotto”.

(foto Pomella)
(foto Pomella)

“Esternate queste preoccupazioni alla coalizione, ci siamo trovati davanti a un muro che si chiama Matteucci, che da politico impegnato da diversi incarichi ed da una grossa considerazione di se stesso, ma molto magra, da parte degli elettori, non si è voluto arrendere a chi lavorava per il bene del centrodestra cercando di evitare di andare incontro ad una sconfitta certa”.

“La sicurezza di vincere di Matteucci – conclude Pellegrini – si è infranta nel risultato delle urne, che indubbiamente hanno stabilito da che parte stava la lungimiranza politica, che ha consegnato inesorabilmente il Comune alla sinistra. È inutile cercare capi espiatori esterni per una sconfitta così grande: la città ha bocciato senza se e senza ma la cecità politica di chi si credeva invincibile. Ma non siamo nei fumetti o nella fantascienza. Siamo nella realtà”.

+ sullo stesso argomento leggi anche l’intervento di Andrea Da Prato (Udc)

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ultimo aggiornamento: 01-06-2012


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